I motivi dell’addio partono da lontano, spiegano gli 8 consiglieri, che con orgoglio annunciano la rinascita del Partito Socialista. Da quando, nel novembre 2007, dall’allora Governo vennero esclusi gli Europopolari, “un errore politico clamoroso” dice Simone Celli, “del quale ancora oggi paghiamo le conseguenze”. La coalizione Riforme e Libertà ha fallito, dicono, e invece di prenderne atto e di guardare al centro, “come il Psd aveva promesso tante volte di fare”, aggiunge Paride Andreoli, si è deciso di navigare al buio. Durissime le critiche a Sinistra Unita, Germano De Biagi parla di un Psd “succube”, e Celli ricorda i momenti in cui è stato evidente come gli obiettivi fossero diversi: “Sul caso Buriani, Sinistra Unita ha votato con Alleanza Popolare; su Banca Centrale ha lanciato la propria candidatura alla presidenza senza dir nulla alla coalizione; sul caso Carisp la posizione è stata morbida perché si trattava dell’esponente di governo di Ap”. Per cui, conclude Andreoli, “non potevamo continuare a rimanere in silenzio in un partito cieco, sordo e muto. Ora i socialisti sono tornati, forti e finalmente compatti”. Il nuovo partito ha già nominato il capogruppo, Paolo Crescentini.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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