Ci sono tutti e parlano una sola lingua, quella che li vede uniti nel logo SSD. Ma per la prima volta, accanto ai simboli di Sinistra Unita e di LabDem, compare quello di PeR, Progressisti e Riformisti. Sui rapporti con il PSD tornano a dire: “Siamo qui per parlare di cose concrete. Loro hanno fatto altre scelte. Il percorso è tracciato, ma le porte restano aperte”.
Di fatto, si presenta una formazione definita e che all'unisono ha agito già durante la seduta consiliare – ricorda Tony Margiotta – nel voto per una Reggenza (quella Berardi – Michelotti) che fosse di garanzia; negli emendamenti all'assestamento di bilancio per abrogare il raddoppio dei finanziamenti ai partiti per la campagna elettorale. Un regolamento in materia sarà il primo atto concreto per la nuova legislatura. Da qui enunciano programma e priorità. “Un Paese che ha ripristinato credibilità – per Francesca Michelotti – deve ora puntare a uno sviluppo durevole, garantendo lo stato di diritto (autonomia della magistratura, autonomia di Banca Centrale) e trasparenza del sistema finanziario. Ivan Foschi chiede economia sana e la messa in sicurezza del sistema bancario, con un rifermento a Carisp “patrimonio dei sammarinesi – dice - che deve restare pubblica”. Bilancio in sicurezza, fondi pensione da tutelare, lotta all'evasione sono l'emergenza - dice Vanessa d'Ambrosio – da cui partire per una azione lungimirante. Marina Lazzarini invoca pianificazione territoriale ed economica ed è Simone Celli ad articolare la via per lo sviluppo, per “non rassegnarsi – dice - a un paese a crescita zero”: economia della conoscenza, del lavoro, economia verde, ancora, basata sulla certezza del diritto.
Sullo scacchiere politico SSD si posiziona: “siamo forza di centro-sinistra, alternativa di governo a vocazione maggioritaria”. Preoccupati della restaurazione, contro quella che definiscono “operazione nostalgia anni '90”.
Nel video, l'intervista a Enrico Carattoni, portavoce SSD
Di fatto, si presenta una formazione definita e che all'unisono ha agito già durante la seduta consiliare – ricorda Tony Margiotta – nel voto per una Reggenza (quella Berardi – Michelotti) che fosse di garanzia; negli emendamenti all'assestamento di bilancio per abrogare il raddoppio dei finanziamenti ai partiti per la campagna elettorale. Un regolamento in materia sarà il primo atto concreto per la nuova legislatura. Da qui enunciano programma e priorità. “Un Paese che ha ripristinato credibilità – per Francesca Michelotti – deve ora puntare a uno sviluppo durevole, garantendo lo stato di diritto (autonomia della magistratura, autonomia di Banca Centrale) e trasparenza del sistema finanziario. Ivan Foschi chiede economia sana e la messa in sicurezza del sistema bancario, con un rifermento a Carisp “patrimonio dei sammarinesi – dice - che deve restare pubblica”. Bilancio in sicurezza, fondi pensione da tutelare, lotta all'evasione sono l'emergenza - dice Vanessa d'Ambrosio – da cui partire per una azione lungimirante. Marina Lazzarini invoca pianificazione territoriale ed economica ed è Simone Celli ad articolare la via per lo sviluppo, per “non rassegnarsi – dice - a un paese a crescita zero”: economia della conoscenza, del lavoro, economia verde, ancora, basata sulla certezza del diritto.
Sullo scacchiere politico SSD si posiziona: “siamo forza di centro-sinistra, alternativa di governo a vocazione maggioritaria”. Preoccupati della restaurazione, contro quella che definiscono “operazione nostalgia anni '90”.
Nel video, l'intervista a Enrico Carattoni, portavoce SSD
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