Inusuale lo scenario della prima fase dei lavori di questo vertice in terra slovacca. I leader europei, dopo le foto di rito, sono saliti su un battello per il pranzo di lavoro; e navigando sul Danubio hanno discusso di Brexit. L'addio del Regno Unito all'Unione, del resto, è uno dei temi principali di questo incontro: il primo, a 27, dopo il referendum che ha visto prevalere il “leave”. Uno scossone che ha destabilizzato ulteriormente gli equilibri dell'UE, già messi a dura prova dall'emergenza migranti. Problema in merito al quale Ungheria, Slovacchia, Polonia e Repubblica Ceca – i Paesi del cosiddetto Gruppo di Visegrad – sembrano avere le idee chiare: già annunciata una proposta congiunta per aiutare la Bulgaria a proteggere i confini. Sul tavolo ci sarebbe addirittura una “richiesta di revisione dei trattati”, per rafforzare i poteri degli Stati nazionali. E che l'insofferenza, nei confronti di Bruxelles, stia progressivamente crescendo, è confermato anche dalle parole di Renzi: “la stabilità più importante – ha dichiarato il premier italiano al suo arrivo al vertice - è quella dei nostri figli, prima ancora delle regole”. “L'Europa – ha ammesso la cancelliera tedesca Angela Merkel – è in una situazione critica; occorre dimostrare con i fatti che possiamo diventare migliori nel campo della sicurezza, nella lotta al terrorismo e nella crescita”. Ha provato ad essere positivo Hollande, “con Roma e Berlino – ha detto - c'è accordo sull'agenda”. Il Presidene francese, in particolare, ha insistito sulla necessità di una difesa comune. “Se gli Stati Uniti facessero la scelta di allontanarsi – ha osservato -, l'Europa deve essere capace di difendersi da sola”.
Riproduzione riservata ©