Negli anni ci siamo abituati a vederla in tutte le vesti, ricoprire i più svariati ruoli e fare tutti, o quasi, i mestieri del mondo. Parliamo della Barbie la bambola che ha cambiato la concezione di "bambola giocattolo" fine a se stessa, prima di lei infatti, le bimbe di un tempo coprivano le loro bambole e le mettevano a nanna perché sognassero e i sogni son desideri (cantava anche Judy Garland) ma per le ragazze del mondo di Barbie, il desiderio è uno solo e imperativo per tutte: essere dive, attrici, cantanti…ed ecco quindi l’ultima sezione: “Barbie Divas” che racconta come Barbie si sia identificata con molte icone dei suoi tempi, l'abbiamo vista come grandi dive del cinema del calibro di Audrey Hepburn, Marylin Monroe, Liz Taylor, ma anche icone culturali come Cleopatra e Madame Pompadour, storia o storie che le giovani generazioni faticano a ricordare, ma non c'è problema perché lei è pronta a trasformarsi in Lucy a Lady Gaga, non c’è più nessuna differenza. L'importante è che al centro dell'attenzione ci sia sempre lei, "Barbie".
Era il 6 Settembre del ormai lontano 1959 quando l'industria di giocattoli americana Mattel lancia sul mercato la Barbie al prezzo di 3 dollari, ha 16 anni e esce in due versioni bionda e mora, successivamente la troveremo solo nella verisione bionda. Costruita in Giappone, il primo anno ne furono venduti circa 350.000 esemplari. Il personaggio della linea più venduto fu la Totally Hair Barbie, distribuita però nel 1992, particolare di quella versione era che pur avendo i capelli lunghi potevano essere accorciati.
La Barbie da subito è apparsa come la bambola diversa da tutte le altre non era certo quella che si regalava alle bambine, perchè imparassero ad essere mamme un giorno! Lei rappresentava l'individualismo crescente ed esplosivo, l'onnipotenza commerciale americana. . L'Italia viveva un proprio e vero boom: la tv, il frigo, la lavatrice entravano nelle case di un popolo che fino a pochi anni prima era stato contadino! La Barbie non era una pargoletta da vezzeggiare: era già "adulta" a 16 anni: era un modello da seguire, erano gli anni in cui andavano le donne formose le "maggiorate"che sembravano l'inverso di quelle donne che poco prima si alimentavano a tessera ed avevano patito la fame e la borsa nera bellica, anticipava addirittura le "anoressiche" che poi sarebbero sfilatte sulle passerelle delle griffe di tutto il mondo!
Una rivoluzione dentro un giocattolo!!!