Alla solita domanda rivoltagli da un giornalista su quale reputa il suo gol più bello, il bel Cristiano replica con il suo miglior sorriso: "il prossimo che farò, perché per me sono tutti e 700 importanti". Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro, ma per tutti CR7 dal numero sulla maglietta.
Da quando ha iniziato a giocare, sempre quello qualsiasi squadra cambi, è un ragazzone di 34 anni alto 1,87 m è nato in Portogallo e più precisamente a Hospital Dr. Nélio Mendonça, Funchal, nella vita svolge la professione di calciatore e bisogna dire che lo fa davvero molto bene.
In una recente intervista per una rivista on line di calcio, il fuoriclasse si è raccontato a tutto tondo e alla domanda "cosa avresti fatto se non fossi diventato il calciatore che sei?" Ha risposto candidamente : "o il modello o sicuramente l'attore". Anche se penso, continua Cristiano, non credo di avere il talento per poter recitare, ma sono altrettanto convinto che se uno crede in se stesso, in quello che fa e mette il cuore comunque raggiunge il risultato che si è prefissato.
Tornando al calcio anche uno come CR7 ha dei rimpianti, uno fra tutti quello di non aver potuto giocare al fianco del connazionale Eusebio, e di lui dice "purtroppo non c'è più, ma resta uno dei simboli del Portogallo, una persona incredibile, un esempio per tutti noi, sarebbe stato bello giocare con lui in nazionale» Si anche soffermato sul suo modo particolare di esultare dopo aver segnato un gol, «L'ho fatta per la prima volta negli Stati Uniti durante un'amichevole giocata contro il Chelsea. In quella partita ho segnato, ho fatto un salto e ho urlato quel 'siiiuuù. Ai tifosi si vede che è piaciuta, perchè qualche giorno dopo mi fermavano e dicevano 'Cristiano, siiiuuù, ripetendo quel grido e così da allora ho deciso di continuare a farlo».