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Il "Tourist Trophy" dell'Isola di Man

E' senz'altro la corsa più famosa, prestigiosa e più pericolosa del motociclismo internazionale, solo nell'ultima edizione sono morti tre piloti, ma non è la prima volta che succede

di Mirco Zani
2 ago 2019
Il "Tourist Trophy" dell'Isola di Man

Più che una corsa motociclistica su strade cittadine, per gli appassionati è un vero e proprio "rituale a due ruote" e anche il Tourist Trophy 2019 si è corso sull'Isola di Man dal 25 maggio al 7 luglio.

Cominciamo col dire che l'isola di Man è una dipendenza della Corona Britannica a governo autonomo, la si incontra navigando nel Mar d'Irlanda tra l'Inghilterra e il territorio irlandese. Nota ai più per sua scogliera proibitiva che la circonda, i suoi castelli medioevali e il suo paesaggio rustico che dal centro si alza verso i monti dell'isola. Douglas, è la capitale de è li che si trova il Manx Museum con la sua la storia del patrimonio celtico e vichingo dell'isola. Ogni anno, da più di un secolo sulle strade di quest'isola, tra l'ultima settimana di Giugno e la prima di Luglio  si corre  il TT (Tourist Trophy). Non proprio adatte ad ospitare una competizione motociclistica le strade di questa isola rendono la gara decisamente diversa dalle altre competizioni di moto, con una percentuale di rischio incidente decisamente al di sopra di tutti i normali circuiti dove si corre per esempio il campionato di "Moto GP", "Superbike" o altro.

Per due settimane le strade dell'isola vengono chiuse al traffico e durante le prove, ma ancora di più durante la gara non è consentito il passaggio nemmeno ai pedoni. Dopo i primi anni dominati da piloti e case britanniche il Tourist Trophy aumentò la sua fama e vi cominciarono a giungere piloti da tutto il mondo ansiosi di misurarsi con gli specialisti inglesi,poi fecero parte della gara anche piloti provenienti dal motomondiale anche italiani che conquistarono importanti vittorie: tra di essi Carlo Ubbiali, Tarquinio Provini e Giacomo Agostini che, con 10 vittorie, fa parte dei piloti più vittoriosi sull'Isola di Man. Il tracciato ha subìto diverse variazioni nel corso degli anni, ma sostanzialmente le sue caratteristiche principali sono rimaste invariate.

Ci si corre ininterrottamente dal 1907, con le sole interruzioni per i due conflitti mondiali, quindi il circuito motoristico più antico ancora in uso al mondo, Le moto usate, in special modo quelle vincenti, furono fin dai primi anni prevalentemente britanniche e italiane: Norton, Moto Guzzi e MV Agusta. Nel 1959 avvenne il debutto della prima casa giapponese, la Honda, e da allora al TT partecipano regolarmente piloti e casa motociclistiche provenienti da tutto il mondo, La prima settimana si svolgono le prove di qualificazione, che consistono in una prova a tempo effettuata singolarmente da ciascun pilota iscritto, che deve percorrere nel minor tempo possibile i circa 60 chilometri del circuito,per un numero di giri variabile che va da tre a sei. Per poi iniziare la seconda settimana con le gare vere e proprie. Toccando punte di 310 Km orari nei tratti più veloci del circuito.

Ma ogni "rito" ha le sue vittime ed anche il TT non sfugge a questa triste regola, infatti nei suoi cento anni di storia sono morte 255 persone, tra piloti, spettatori e organizzatori, e per cui si è cominciato a riferirsi alla gara come alla più pericolosa del mondo. Gli ultimi tre incidenti mortali si sono verificati durante le prove dell'edizione 2019, in una sola giornata.

Ogni anno il circuito è meta di viaggi organizzati da centinaia di gruppi di motociclisti amatoriali, e chi partecipa alla gara, e sono tanti, ma tutti i partecipanti conoscono bene e sanno perfettamente che i rischi rimangono sempre. ma nonostante tutto questo vengono regolarmente i migliori piloti al mondo








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