La beffa di aver infranto un record del mondo più vecchio di te senza poterlo difendere, qualche settimana dopo, alle Olimpiadi. È lo strano caso dell'atleta americana Kendra Harrison, che nella tappa londinese della Diamond League chiude i 100 metri ostacoli donne – davanti alle connazionali Rollins e Castlin - in 12” 20. Un centesimo in meno rispetto al primato mondiale firmato dalla bulgara Yordanka Donkova il 20 agosto del 1988, quattro anni prima che la Harrison nascesse. L'ingresso nella storia consolerà almeno in parte l'americana per il mancato accesso alle Olimpiadi di Rio, dovuto a un misero 6° posto nei Trials. Primato mondiale – ma solo stagionale – anche per l'americano Christian Taylor nel salto in lungo triplo con 17. 78. Sul podio con lui vanno il connazionale Carter e il cinese Dong Bin. Si limita al primato nazionale invece la britannica Laura Muir, vittoriosa nel 1500 donne davanti all'olandese Hassan e alla svedese Bhata. Vince nettamente ma convince solo in parte Usain Bolt, che a Rio cercherà la terza tripletta olimpica sui 100, 200 e 4x100. Con 19” 89 il pluricampione giamaicano si mette alle spalle il panamense Alonso e il britannico Gemili e porta a casa i suoi 200 metri, che non correva da un anno. Un risultato arrivato dopo una partenza falsa e una ritardata e ottenuto nonostante un piccolo rallentamento in curva, segno di una condizione non ancora perfetta. Poco spettacolo anche nei 100 metri maschili: il francese Jimmy Vicaut vince sull'americano Young e l'olandese Martina 10” 02, tempo inferiore a quello fatto registrare in semifinale.
Riccardo Marchetti
Riccardo Marchetti
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