Altri 45 nuovi casi di doping ai Giochi Olimpici, tra le edizioni di Pechino e Londra: ad annunciarlo è il CIO, a seguito di nuovi test effettuati sulle provette delle Olimpiadi del 2008 e 2012. Nei casi di positività considerati, ben 23 – oltre la metà – apparterrebbero ad atleti medagliati. Un vero e proprio vaso di Pandora, quello scoperchiato nelle ultime settimane, che ha messo il Movimento Olimpico – da sempre permeato di ideali valori di lealtà, correttezza e sana competizioni – davanti alla cinica realtà fatta di tentativi di raggiro e imbroglio che, nel 50% dei casi – come si evince – vale addirittura un podio olimpico. Quattro paesi e otto sport diversi, ma non è ancora nota la nazionalità degli atleti positivi. “Nuove analisi che testimoniano come il CIO sia in prima linea nella battaglia al doping” - assicura Thomas Bach, che annuncia altre due nuove serie di analisi durante e dopo i Giochi Olimpici brasiliani.
Intanto il presidente russo Vladimir Putin ha convocato una commissione d'inchiesta incentrato sul sistema anti-doping russo, sottolineando come per le autorità russe “nello sport non c'è e non può esserci posto per il doping”.
LP
Intanto il presidente russo Vladimir Putin ha convocato una commissione d'inchiesta incentrato sul sistema anti-doping russo, sottolineando come per le autorità russe “nello sport non c'è e non può esserci posto per il doping”.
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