Il presidente della WADA, l'agenzia mondiale antidoping, Craig Reedie ha annunciato di aver attivato una procedura d'indagine sulle nazionali di nuoto di Cina e Russia. L'iniziativa, in collaborazione con la Federazione internazionale del nuoto, è partita dopo le nuove accuse relative all'utilizzo di sostanze dopanti alle Olimpiadi di Sochi 2014. Reedie ha confermato il sostegno alla Iaaf sulla decisione di escludere la squadra russa di atletica dai Giochi di Rio. Una scelta che penalizza gli atleti "puliti", tra i quali anche Yelena Isinbayeva, che dopo la maternità, è tornata in pedana per le qualificazioni dei campionati russi ottenendo la misura di 4 metri e 50 di ingresso. La Russia rischia seriamente di non partecipare ai Giochi Olimpici di Rio. La squalifica della nazionale di atletica, di fatto colpisce anche chi non è stato coinvolto nello scandalo. Oggi a Losanna è in programma un summit dello sport mondiale durante il quale si potrebbero discutere di eventuali aperture per gli atleti mai coinvolti in casi di doping che potrebbero partecipare in veste neutrale, in pratica sotto la bandiera del CIO.
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