Quattro medaglie azzurre nel contesto di un rinnovamento in atto e scelte giovani. E appunto 4 medaglie, come nell'85, come nel '91, I Mondiali di atletica premiano il talento di Mattia Furlani, argento nel Lungo con 8,22 stesso misura del vincitore Tentoglou premiato dalla seconda rilevazione. Il diciannovenne laziale è un assegno circolare da spendere nel futuro dell'atletica italiana. Una bella sorpresa come quella regalata nei 60 Ostacoli da Lorenzo Simonelli, il ventunenne che vive e si allena a Roma è secondo dietro al solo primatista mondiale Grant Hollowey.
Di bronzo, ma di un bronzo pesantissimo è il terzo posto di Zaynab Dosso che già aveva scritto la storia, prima azzurra di sempre in una finale dei 60, e poi anche il podio alle spalle di Alfred e Swoboda. Più attesa invece la medaglia di Leonardo Fabbri, 21,96 nel getto del peso. Terzo in un podio dominato da Crouser davanti al neozelandese Walsh. Sorprese, certezze e anche un paio di delusioni. Come il velocista Ceccarelli: l'uomo capace di battere Jacobs resta addirittura fuori dalla finale. Solo settima nel Lungo una Larissa Iapichino che ha avuto nei crampi un avversario in più. Due i record del mondo ritoccati durante la manifestazione, quelli della bahamense Devynne Charlton, e quello di Femke Bol nella finale dei 400.
Più di un record vale la partecipazione della sammarinese Alessandra Gasparelli, che nei 60 è andata vicina al suo personale oltre ad essere la più giovane della specialità.