Craig Reedie, numero 1 della Wada, ha annunciato di aver attivato una procedura d'indagine sulle nazionali di nuoto di Cina e Russia. L'iniziativa, in collaborazione con la Federazione internazionale del nuoto, è partita dopo le nuove accuse relative all'utilizzo di sostanze dopanti alle Olimpiadi di Sochi 2014. Questo appena qualche giorno fa, mentre oggi Thomas Bach ha aperto i lavori del vertici di Losanna. Il presidente del CIO è tornato sulla questione degli atleti russi.
“Primo, il summit ha confermato il rispetto e l'approvazione oltre al supporto per le decisioni che sono state prese dalla IAAF lo scorso venerdi. Al tempo stesso il summit ha riconosciuto, dopo aver studiato e analizzato il report della task force, che il comitato olimpico russo è menzionato in modo molto positivo per il suo lavoro e per quanto fatto.
E la conclusione del summit è che le dichiarazioni di non conformità e le accuse sostanziali connesse ad esso mettono in seri dubbi la presunzione di innocenza degli atleti proveniente da quei paesi”
A rischio partecipazione alle Olimpiadi di Rio ci sono però anche atleti che non hanno avuto problemi con il doping come Yelena Isinbayeva, al rientro dalla maternità e impegnata proprio in questi giorni ai campionati russi. L'atleta del salto con l'asta, vincitrice di due medaglie ai giochi rischia di chiudere la carriera. Si parla della possibilità di far partecipare gli atleti russi sotto la bandiera del CIO.
“Questa decisione è stata discussa con la IAAF, applicata alle competizioni IAAF, perché non ci sono federazioni nazionali nella IAAF, quella russa è sospesa e perciò la IAAF ha scelto questa opzione di permettere agli atleti di partecipare alle proprie competizioni. Quando si va ai Giochi Olimpici, tutti gli atleti fanno parte della squadra del Comitato Olimpico della Russia e questa è una situazione diversa”
La stessa Isinbayeva si è schierata contro la possibilità di andare a Rio sotto una bandiera diversa da quella russa. Esistono dunque concrete possibilità di non vedere atleti della squadra di atletica ai Giochi oppure anche l'apertura di contenziosi legali.
“Credo che la posizione sia molto chiara, noi rispettiamo questa decisione, abbiamo consigliato che, atleti o comitato olimpico russo, possano appellarsi su questa decisione in tribunale. Questo è diritto di ognuno e stiamo aspettando i risultati di questi potenziali casi giudiziari”
Elia Gorini
“Primo, il summit ha confermato il rispetto e l'approvazione oltre al supporto per le decisioni che sono state prese dalla IAAF lo scorso venerdi. Al tempo stesso il summit ha riconosciuto, dopo aver studiato e analizzato il report della task force, che il comitato olimpico russo è menzionato in modo molto positivo per il suo lavoro e per quanto fatto.
E la conclusione del summit è che le dichiarazioni di non conformità e le accuse sostanziali connesse ad esso mettono in seri dubbi la presunzione di innocenza degli atleti proveniente da quei paesi”
A rischio partecipazione alle Olimpiadi di Rio ci sono però anche atleti che non hanno avuto problemi con il doping come Yelena Isinbayeva, al rientro dalla maternità e impegnata proprio in questi giorni ai campionati russi. L'atleta del salto con l'asta, vincitrice di due medaglie ai giochi rischia di chiudere la carriera. Si parla della possibilità di far partecipare gli atleti russi sotto la bandiera del CIO.
“Questa decisione è stata discussa con la IAAF, applicata alle competizioni IAAF, perché non ci sono federazioni nazionali nella IAAF, quella russa è sospesa e perciò la IAAF ha scelto questa opzione di permettere agli atleti di partecipare alle proprie competizioni. Quando si va ai Giochi Olimpici, tutti gli atleti fanno parte della squadra del Comitato Olimpico della Russia e questa è una situazione diversa”
La stessa Isinbayeva si è schierata contro la possibilità di andare a Rio sotto una bandiera diversa da quella russa. Esistono dunque concrete possibilità di non vedere atleti della squadra di atletica ai Giochi oppure anche l'apertura di contenziosi legali.
“Credo che la posizione sia molto chiara, noi rispettiamo questa decisione, abbiamo consigliato che, atleti o comitato olimpico russo, possano appellarsi su questa decisione in tribunale. Questo è diritto di ognuno e stiamo aspettando i risultati di questi potenziali casi giudiziari”
Elia Gorini
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