Andrea Abodi, candidato alla presidenza della Lega di Serie A, ha parlato dello stato di salute del calcio italiano, delle prospettive e dei turni natalizi in B intervenendo questa mattina sull’emittente umbra Radio Onda Libera alla trasmissione “Pezzi da ‘90” condotta da Massimo Boccucci.
Come se la passa il calcio italiano? “Diciamo che ci sono margini di miglioramento. Si devono compiere tutti gli sforzi possibili per avvicinare la gente, recuperare quanti si sono allontanati e portare quanti potrebbero interessarsi. Penso al percorso che è stato compiuto in due anni e mezzo di attività della Lega di Serie B. Mi pare che i numeri abbiano premiato e credo che questo sia un percorso positivo da sviluppare”.
La Lega di Serie A cosa può fare? “E’ un azionista di riferimento del sistema calcio e non può essere solo un generatore del grande fatturato economico. Abbiamo il dovere di dare nuova linfa vitale al nostro calcio che attraversa un momento di stagnazione”.
Abodi si candida per guidare la Lega di Serie A e, invece di farle in bocca al lupo, la invitano a non lasciare la Serie B... “Beh, è una sensazione piacevole, dolce per chi lascia un incarico. Di solito si tende sempre a buttare giù chi ha una responsabilità o, come si dice, una poltrona. Vuol dire che si è contribuito a costruire qualcosa di positivo”.
Quale bilancio traccia del campionato di B con i turni natalizi? “Abbiamo visto una grande partecipazione di pubblico e di interesse. C’è stata una risposta estremamente incoraggiante sugli spalti come in campo visto anche il record di gol segnati ieri. Non è solo per la visibilità. Abbiamo mutuato il sistema inglese ma anche quello tedesco della sosta invernale”.
E’ proponibile questa formula anche in Serie A? “Le situazioni vanno sempre contestualizzate. Si può ragionare su tutto tenendo conto di un fattore essenziale: la gente, i tifosi. Tutte le componenti possono ricercare assieme le soluzioni migliori. In B abbiamo deciso di introdurre queste novità concordandole con i calciatori. Questo deve essere il metodo: vanno coinvolte tutte le componenti”.
La Serie B che valori sta esprimendo? “Il livello è sempre buono e interessante. Ci sono squadre e giocatori che sanno prendersi molte attenzioni. Le sorprese? Il Livorno la stagione scorsa ha rischiato grosso e ha vissuto profondamente la tragedia di Morosini: oggi è una splendida protagonista con qualche influsso positivo anche dal cielo. L’Empoli si è salvato ai playout, era ripartito con qualche difficoltà e adesso è in piena zona playoff. Ci sono due conferme che evidenzio volentieri come il Sassuolo, le cui qualità vengono da lontano e sono consolidate nel gruppo di giocatori ben guidati, e il Cittadella che è una realtà davvero speciale per quanto riesce a fare ormai da anni”.
Come se la passa il calcio italiano? “Diciamo che ci sono margini di miglioramento. Si devono compiere tutti gli sforzi possibili per avvicinare la gente, recuperare quanti si sono allontanati e portare quanti potrebbero interessarsi. Penso al percorso che è stato compiuto in due anni e mezzo di attività della Lega di Serie B. Mi pare che i numeri abbiano premiato e credo che questo sia un percorso positivo da sviluppare”.
La Lega di Serie A cosa può fare? “E’ un azionista di riferimento del sistema calcio e non può essere solo un generatore del grande fatturato economico. Abbiamo il dovere di dare nuova linfa vitale al nostro calcio che attraversa un momento di stagnazione”.
Abodi si candida per guidare la Lega di Serie A e, invece di farle in bocca al lupo, la invitano a non lasciare la Serie B... “Beh, è una sensazione piacevole, dolce per chi lascia un incarico. Di solito si tende sempre a buttare giù chi ha una responsabilità o, come si dice, una poltrona. Vuol dire che si è contribuito a costruire qualcosa di positivo”.
Quale bilancio traccia del campionato di B con i turni natalizi? “Abbiamo visto una grande partecipazione di pubblico e di interesse. C’è stata una risposta estremamente incoraggiante sugli spalti come in campo visto anche il record di gol segnati ieri. Non è solo per la visibilità. Abbiamo mutuato il sistema inglese ma anche quello tedesco della sosta invernale”.
E’ proponibile questa formula anche in Serie A? “Le situazioni vanno sempre contestualizzate. Si può ragionare su tutto tenendo conto di un fattore essenziale: la gente, i tifosi. Tutte le componenti possono ricercare assieme le soluzioni migliori. In B abbiamo deciso di introdurre queste novità concordandole con i calciatori. Questo deve essere il metodo: vanno coinvolte tutte le componenti”.
La Serie B che valori sta esprimendo? “Il livello è sempre buono e interessante. Ci sono squadre e giocatori che sanno prendersi molte attenzioni. Le sorprese? Il Livorno la stagione scorsa ha rischiato grosso e ha vissuto profondamente la tragedia di Morosini: oggi è una splendida protagonista con qualche influsso positivo anche dal cielo. L’Empoli si è salvato ai playout, era ripartito con qualche difficoltà e adesso è in piena zona playoff. Ci sono due conferme che evidenzio volentieri come il Sassuolo, le cui qualità vengono da lontano e sono consolidate nel gruppo di giocatori ben guidati, e il Cittadella che è una realtà davvero speciale per quanto riesce a fare ormai da anni”.
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