Gli sterrati marchigiani – con il 28° Rally Adriatico – hanno aperto il Campionato Italiano Rally Terra all'insegna delle emozioni. A farla da padrone è stato Umberto Scandola, dominatore dall'inizio alla fine in questo esordio tricolore. Il pilota della Hyundai i20 si è imposto in ben 5 delle 9 prove speciali in programma ed ha ottenuto il settimo sigillo in carriera al Balcone delle Marche. Eppure la vittoria non era così scontata, sia per il ritorno dello stesso Scandola dopo oltre un anno nel CIRT sia per la concorrenza, più che mai agguerrita. A partire da Edoardo Bresolin: il veneto ha chiuso a 17 secondi di ritardo dal leader ma ha dimostrato di sentirsi a suo agio sulla Skoda Fabia R5 facendo segnare ottimi piazzamenti, tutti dal secondo al quinto posto. Completa il gradino del podio – tra luci ed ombre – il romagnolo Simone Campedelli, inizialmente in difficoltà con la sua Polo R5 ma capace di recuperare terreno nelle ultime prove e portarsi a casa una terza piazza assoluta che vale punti d'oro in ottica classifica.
Applausi anche per Andrea Dalmazzini su Ford Fiesta, quarto assoluto e vincitore di tre speciali, due alla “Dei Laghi” ed una alla “Panicali”. Non sono mancati, invece, ritiri eccellenti come quello del pluricampione Paolo Andreucci – capottato dopo pochi chilometri – Giacomo Costenaro per una toccata alla posteriore sinistra e il giovane talento boliviano Bruno Bulacia, fratello di Marquito campione in carica del tricolore terra. Menzione d'onore, infine, anche per i navigatori sammarinesi presenti in massa a Cingoli: Alessandro Biordi è quinto assoluto assieme a Ricci, Stefano Spadoni dodicesimo con Bartolini.