Nemo profeta in patria. O forse sì? Non più tardi di giovedì – in conferenza stampa piloti – Valentino Rossi sottolineò come le Yamaha, e ancor più lui e Lorenzo, godessero di tradizione favorevole nel GP di San Marino. Alla prova dei fatti pare proprio che il Dottore abbia vaticinato bene. Le due M1 ai lati della prima fila, con Iannone nel mezzo: partenza fulminea per entrambi, non per il pilota di Vasto, subito alla ruota di Marquez, passato intanto all'inseguimento di Lorenzo e Valentino – nell'ordine.
Sfida a tre mozzafiato, fatta di staccate e controsorpassi, imbucate al limite e sorpassi difficilmente comprensibili al netto del replay. Valentino passa a condurre, nel tripudio di Misano. Il Cannibale Marc Marquez – nel frattempo – ha messo nel mirino il Dottore. Quello che sarebbe stato il duello più intrigante sull'asfalto del GP di San Marino, svanisce al giro numero 9: una pinzata troppo forte, in uscita di curva porta alla caduta del leader iridato, poi rialzatosi e rimessosi in pista grazie all'aiuto di tre addetti. Pista libera per Valentino, che mantiene saldamente il comando e costante il distacco da Jorge Lorenzo – vincitore delle ultime tre edizioni – ad oltre due secondi e mezzo. Gestione del vantaggio impeccabile per l'idolo di casa, che conduce in porto una vittoria che mancava da l 29 giugno 2013 ad Assen: l'anno scorso fu l'unica vittoria italiana, nonché l'unica volta in cui non risuonò l'inno spagnolo sul podio della MotoGP. L'augurio è che Valentino possa raddoppiare la gioia di qui alla fine. Come in qualifica, a far notizia è Marc Marquez: quindicesimo al traguardo, poco dietro al sammarinese Alex De Angelis. A completare la doppietta delle Yamaha ufficiali è Jorge Lorenzo, davanti al connazionale Dani Pedrosa, bravo a difendersi dagli attacchi di Andrea Dovizioso, quarto davanti ad Andrea Iannone. Tre italiani nelle prime cinque posizioni: a Misano l'Inno di Mameli è per tutti, ma specialmente per uno. Bentornato Dottore.
LP
Sfida a tre mozzafiato, fatta di staccate e controsorpassi, imbucate al limite e sorpassi difficilmente comprensibili al netto del replay. Valentino passa a condurre, nel tripudio di Misano. Il Cannibale Marc Marquez – nel frattempo – ha messo nel mirino il Dottore. Quello che sarebbe stato il duello più intrigante sull'asfalto del GP di San Marino, svanisce al giro numero 9: una pinzata troppo forte, in uscita di curva porta alla caduta del leader iridato, poi rialzatosi e rimessosi in pista grazie all'aiuto di tre addetti. Pista libera per Valentino, che mantiene saldamente il comando e costante il distacco da Jorge Lorenzo – vincitore delle ultime tre edizioni – ad oltre due secondi e mezzo. Gestione del vantaggio impeccabile per l'idolo di casa, che conduce in porto una vittoria che mancava da l 29 giugno 2013 ad Assen: l'anno scorso fu l'unica vittoria italiana, nonché l'unica volta in cui non risuonò l'inno spagnolo sul podio della MotoGP. L'augurio è che Valentino possa raddoppiare la gioia di qui alla fine. Come in qualifica, a far notizia è Marc Marquez: quindicesimo al traguardo, poco dietro al sammarinese Alex De Angelis. A completare la doppietta delle Yamaha ufficiali è Jorge Lorenzo, davanti al connazionale Dani Pedrosa, bravo a difendersi dagli attacchi di Andrea Dovizioso, quarto davanti ad Andrea Iannone. Tre italiani nelle prime cinque posizioni: a Misano l'Inno di Mameli è per tutti, ma specialmente per uno. Bentornato Dottore.
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