E’ stato davvero surreale assistere ai lavori consiliari relativi alla discussione del progetto di legge qualificata presentato da Democrazia in Movimento (RETE e Pedini Amati) nella scorsa sessione consiliare dal titolo “Valorizzazione della rappresentanza della minoranza consiliare”, per alcuni ordini di motivi.
Democrazia in Movimento ha proposto una normativa coerente con un modello che sembra mirare innanzitutto alla semplice rivendicazione di posti ed incarichi, a prescindere dalla logica democratica alla base delle nostre istituzioni: una maggioranza eletta dai cittadini sammarinesi che ha il compito di attuare un programma di governo ed una opposizione che ha il compito di controllare ma non di ostacolare e paralizzare l’azione del governo a tutti i costi.
E’ evidente che la loro proposta legislativa mirava a proprio a questo: modificare gli equilibri democratici consiliari a solo beneficio delle opposizioni, conferendo loro le presidenze di tutte le commissioni consiliari, sia quelle permanenti sia quelle speciali. In particolare le Commissioni Permanenti sono basilari per l’attività legislativa, strumento fondamentale per l’attuazione di un programma di governo. Rimane del tutto incomprensibile perché mai queste dovrebbero essere presiedute dall’opposizione, se non proprio per ostacolare l’attività di governo. Il controllo dell’opposizione si attua già al loro interno.
Molto più coerente e logico affidare all’opposizione le commissioni con funzioni preminenti di controllo, come la Commissione Consiliare Giustizia e la Commissione Antimafia. Cosi, infatti, è stato fatto per la prima volta proprio in questa legislatura, su decisione della maggioranza. Purtroppo va rilevato che l’opposizione ha dato una pessima prova di sé proprio in queste commissioni.
La proposta di legge di Democrazia in Movimento conteneva anche cose peggiori, ovvero la discriminazione dei consiglieri, di maggioranza e opposizione, togliendo ad alcuni il diritto di voto.
Lo stesso progetto, al suo art 6, infatti prevedeva espressamente per la nomina di cariche di pertinenza delle opposizioni, la non partecipazione al voto di tutti i consiglieri di maggioranza, impedendo di fatto l’esercizio di uno dei diritti/doveri fondamentali alla parte più cospicua del Consiglio Grande e Generale. Senza quorum o numero minimo, senza accordi né confronti tra le varie componenti; l’importante era che il resto dell’Aula, che rappresenta allo stesso modo una parte dei cittadini, non votasse.
Se questo progetto, dal taglio illiberale e dai tratti chiaramente incostituzionali, poteva in qualche modo rientrare nelle corde della coalizione Democrazia in Movimento, senza sorprenderci più di tanto, altrettanto non possiamo dire degli incredibili interventi ascoltati e rimasti agli atti dei lavori consiliari dei consiglieri della DC, del PS e del PSD intervenuti in merito. Pur di mantenersi in orbita del “Rete-Sole”, hanno clamorosamente e chiaramente disatteso i principi di libertà, di rispetto delle istituzioni democratiche contenuti anche negli statuti di questi storici partiti dal grande respiro popolare, gettando al vento in poche ore anni di testimonianza e di difesa della democrazia.
L’imbarazzante difesa dei colleghi della DC, del PS e del PSD verso questo progetto di legge dai forti connotati antidemocratici dovrebbe far saltare sulla sedia i loro elettori, che li hanno delegati a rappresentare non solo gruppi di persone ma idee, impegno sociale, eredità storica.
Ci chiediamo quanto costoro siano disposti a sacrificare a questo strano progetto politico che vede subalterni a DIM partiti con ben altra storia alle spalle, un progetto non legittimato dagli elettori. Ma soprattutto: quanto valgono per costoro gli ideali che hanno nascosto dietro parole di plauso, dietro frasi imbarazzanti, merce di scambio da usare sull’altare della sopravvivenza politica?
Comunicato stampa
Adesso.sm
Democrazia in Movimento ha proposto una normativa coerente con un modello che sembra mirare innanzitutto alla semplice rivendicazione di posti ed incarichi, a prescindere dalla logica democratica alla base delle nostre istituzioni: una maggioranza eletta dai cittadini sammarinesi che ha il compito di attuare un programma di governo ed una opposizione che ha il compito di controllare ma non di ostacolare e paralizzare l’azione del governo a tutti i costi.
E’ evidente che la loro proposta legislativa mirava a proprio a questo: modificare gli equilibri democratici consiliari a solo beneficio delle opposizioni, conferendo loro le presidenze di tutte le commissioni consiliari, sia quelle permanenti sia quelle speciali. In particolare le Commissioni Permanenti sono basilari per l’attività legislativa, strumento fondamentale per l’attuazione di un programma di governo. Rimane del tutto incomprensibile perché mai queste dovrebbero essere presiedute dall’opposizione, se non proprio per ostacolare l’attività di governo. Il controllo dell’opposizione si attua già al loro interno.
Molto più coerente e logico affidare all’opposizione le commissioni con funzioni preminenti di controllo, come la Commissione Consiliare Giustizia e la Commissione Antimafia. Cosi, infatti, è stato fatto per la prima volta proprio in questa legislatura, su decisione della maggioranza. Purtroppo va rilevato che l’opposizione ha dato una pessima prova di sé proprio in queste commissioni.
La proposta di legge di Democrazia in Movimento conteneva anche cose peggiori, ovvero la discriminazione dei consiglieri, di maggioranza e opposizione, togliendo ad alcuni il diritto di voto.
Lo stesso progetto, al suo art 6, infatti prevedeva espressamente per la nomina di cariche di pertinenza delle opposizioni, la non partecipazione al voto di tutti i consiglieri di maggioranza, impedendo di fatto l’esercizio di uno dei diritti/doveri fondamentali alla parte più cospicua del Consiglio Grande e Generale. Senza quorum o numero minimo, senza accordi né confronti tra le varie componenti; l’importante era che il resto dell’Aula, che rappresenta allo stesso modo una parte dei cittadini, non votasse.
Se questo progetto, dal taglio illiberale e dai tratti chiaramente incostituzionali, poteva in qualche modo rientrare nelle corde della coalizione Democrazia in Movimento, senza sorprenderci più di tanto, altrettanto non possiamo dire degli incredibili interventi ascoltati e rimasti agli atti dei lavori consiliari dei consiglieri della DC, del PS e del PSD intervenuti in merito. Pur di mantenersi in orbita del “Rete-Sole”, hanno clamorosamente e chiaramente disatteso i principi di libertà, di rispetto delle istituzioni democratiche contenuti anche negli statuti di questi storici partiti dal grande respiro popolare, gettando al vento in poche ore anni di testimonianza e di difesa della democrazia.
L’imbarazzante difesa dei colleghi della DC, del PS e del PSD verso questo progetto di legge dai forti connotati antidemocratici dovrebbe far saltare sulla sedia i loro elettori, che li hanno delegati a rappresentare non solo gruppi di persone ma idee, impegno sociale, eredità storica.
Ci chiediamo quanto costoro siano disposti a sacrificare a questo strano progetto politico che vede subalterni a DIM partiti con ben altra storia alle spalle, un progetto non legittimato dagli elettori. Ma soprattutto: quanto valgono per costoro gli ideali che hanno nascosto dietro parole di plauso, dietro frasi imbarazzanti, merce di scambio da usare sull’altare della sopravvivenza politica?
Comunicato stampa
Adesso.sm
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