Il Movimento Civico10 esprime soddisfazione per l’implementazione del Gruppo di Lavoro che dovrà proporre soluzioni per la regolamentazione dell’uso della cannabis in diversi settori.
Già regolamentato in altri Paesi, tra cui la vicina Italia, l’uso della cannabis per scopi terapeutici o nell’industria tessile, cosmetica ed alimentare e della bioedilizia per esempio, registra infatti un vuoto normativo nella Repubblica di San Marino, che è intenzione del Governo colmare con un adeguato testo di Legge, che sappia tenere nella giusta considerazione nuove esigenze e nuove tecniche di utilizzo.
Per questo è stato recentemente incaricato il Gruppo di Lavoro, già operativo dal 2016 ma solo per la valutazione della sola produzione di Cannabis Terapeutica, con il compito specifico di “studiare provvedimenti atti a disciplinare la coltivazione, la trasformazione, il commercio e l’utilizzo di prodotti a base di cannabis, di tipo sia terapeutico che non terapeutico”.
La Segreteria di Stato per la Sanità infatti, dopo la relazione prodotta lo scorso luglio dal Gruppo di Lavoro già istituito e avendo analizzato integralmente il quadro normativo sammarinese e dei paesi europei, ha valutato la necessità di adeguare la normativa sammarinese che considera reato penale la detenzione di cannabis. Una punibilità pensata per fronteggiare l’uso a scopo ludico di tale sostanza, ma che limita inevitabilmente lo sviluppo di una economia nuova e fiorente come quella della coltivazione e trasformazione della cannabis (o canapa) per uso industriali.
Infatti la canapa è una pianta dalle innumerevoli proprietà non solo come erba officinale ma anche, per produrre tessuti, carta, carburanti, materie plastiche, fibre, vernici non inquinanti.
L’obiettivo perciò è quello di fornire una risposta adeguata a nuove esigenze che si sono manifestate in questi ultimi anni evitando pesanti complicazioni ad aziende e singoli cittadini.
Capita, ad esempio, che alcuni cittadini in cura presso medici oltre confine, si trovino nella delicata situazione di non poter seguire terapie a base di cannabis e di incorrere nei rigori di legge anche solo per il trasporto a casa di questi farmaci.
Così come aziende artigianali o commerciali rischino di essere perseguiti perché impegnate nella produzione di capi di abbigliamento, di prodotti alimentari o per la vendita di pane, farine oli o cosmetici a base di canapa e derivati.
La legge quindi dovrà disciplinare l’utilizzo della canapa a 360 gradi, analizzando tutti i settori specifici, oltre a definire la soglia di THC (principio attivo psicotropo) che definisce la sostanza stupefacente.
Il Gruppo di Lavoro sarà perciò composto dai dirigenti o loro delegati dell’Authority Sanitaria, dell’ISS e dei dipartimenti Affari Esteri, Interni, Giustizia, Territorio ed Economia. Fra i suoi compiti anche le valutazioni che attengono alla prevenzione e protezione dei minori, la ricerca scientifica e in ambito medico e l’utilizzo a scopo terapeutico, la produzione agricola, i criteri per la vendita e i relativi divieti.
cs
Già regolamentato in altri Paesi, tra cui la vicina Italia, l’uso della cannabis per scopi terapeutici o nell’industria tessile, cosmetica ed alimentare e della bioedilizia per esempio, registra infatti un vuoto normativo nella Repubblica di San Marino, che è intenzione del Governo colmare con un adeguato testo di Legge, che sappia tenere nella giusta considerazione nuove esigenze e nuove tecniche di utilizzo.
Per questo è stato recentemente incaricato il Gruppo di Lavoro, già operativo dal 2016 ma solo per la valutazione della sola produzione di Cannabis Terapeutica, con il compito specifico di “studiare provvedimenti atti a disciplinare la coltivazione, la trasformazione, il commercio e l’utilizzo di prodotti a base di cannabis, di tipo sia terapeutico che non terapeutico”.
La Segreteria di Stato per la Sanità infatti, dopo la relazione prodotta lo scorso luglio dal Gruppo di Lavoro già istituito e avendo analizzato integralmente il quadro normativo sammarinese e dei paesi europei, ha valutato la necessità di adeguare la normativa sammarinese che considera reato penale la detenzione di cannabis. Una punibilità pensata per fronteggiare l’uso a scopo ludico di tale sostanza, ma che limita inevitabilmente lo sviluppo di una economia nuova e fiorente come quella della coltivazione e trasformazione della cannabis (o canapa) per uso industriali.
Infatti la canapa è una pianta dalle innumerevoli proprietà non solo come erba officinale ma anche, per produrre tessuti, carta, carburanti, materie plastiche, fibre, vernici non inquinanti.
L’obiettivo perciò è quello di fornire una risposta adeguata a nuove esigenze che si sono manifestate in questi ultimi anni evitando pesanti complicazioni ad aziende e singoli cittadini.
Capita, ad esempio, che alcuni cittadini in cura presso medici oltre confine, si trovino nella delicata situazione di non poter seguire terapie a base di cannabis e di incorrere nei rigori di legge anche solo per il trasporto a casa di questi farmaci.
Così come aziende artigianali o commerciali rischino di essere perseguiti perché impegnate nella produzione di capi di abbigliamento, di prodotti alimentari o per la vendita di pane, farine oli o cosmetici a base di canapa e derivati.
La legge quindi dovrà disciplinare l’utilizzo della canapa a 360 gradi, analizzando tutti i settori specifici, oltre a definire la soglia di THC (principio attivo psicotropo) che definisce la sostanza stupefacente.
Il Gruppo di Lavoro sarà perciò composto dai dirigenti o loro delegati dell’Authority Sanitaria, dell’ISS e dei dipartimenti Affari Esteri, Interni, Giustizia, Territorio ed Economia. Fra i suoi compiti anche le valutazioni che attengono alla prevenzione e protezione dei minori, la ricerca scientifica e in ambito medico e l’utilizzo a scopo terapeutico, la produzione agricola, i criteri per la vendita e i relativi divieti.
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