In data 1 marzo 2019 la Banca Centrale della Repubblica di San Marino ha emanato un nuovo regolamento denominato: “Miscellanea degli interventi mirati di revisione alle vigenti disposizioni di vigilanza”.
In tale regolamento sono contenute alcune modifiche in materia di vigilanza bancaria nonché nuovi criteri e requisiti più stringenti per ricoprire ruoli di vertice nelle governance delle banche. In altre parole, chi ricopre incarichi di Amministratore delegato, Presidente, Direttore Generale e membro del Cda di Banca, dovrà avere dei requisiti specifici da rispettare.
Tra i nuovi requisiti professionali richiesti troviamo: l’aver svolto per almeno 3 anni (esteso a 5 anni se il ruolo da ricoprire è quello di Presidente o Amministratore Delegato) attività di amministrazione o controllo o ruolo dirigenziale nel settore bancario o in società di grandi dimensioni; attività professionale di adeguata complessità; attività direttive presso enti pubblici o pubbliche amministrazioni; attività di insegnamento in materia finanziaria.
Condividiamo l’impostazione promossa da Banca Centrale, che va nella direzione di evitare che persone non competenti possano ricoprire ruoli apicali nelle banche.
Da sempre evidenziamo il caso del Presidente di Cassa di Risparmio Fabio Zanotti, che riteniamo inadeguato a ricoprire tale ruolo sia sotto il profilo professionale sia sotto quello umano.
Già al momento della nomina ritenevamo non avesse i requisiti professionali idonei per ricoprire la carica di Presidente della Banca di Stato. Ora a maggior ragione ci chiediamo, alla luce del nuovo regolamento: Zanotti può ritenersi idoneo oppure no?
Il Paese dovrà pagare un conto molto salato a causa della gestione scellerata del sistema bancario, e non si può permettere di avere alla guida della Banca di Stato persone incompetenti (cioè sprovviste della dovuta competenza) che anziché risanare cassa, continuano a farle perdere milioni di euro ogni mese.
Movimento RETE
Movimento Democratico San Marino Insieme
In tale regolamento sono contenute alcune modifiche in materia di vigilanza bancaria nonché nuovi criteri e requisiti più stringenti per ricoprire ruoli di vertice nelle governance delle banche. In altre parole, chi ricopre incarichi di Amministratore delegato, Presidente, Direttore Generale e membro del Cda di Banca, dovrà avere dei requisiti specifici da rispettare.
Tra i nuovi requisiti professionali richiesti troviamo: l’aver svolto per almeno 3 anni (esteso a 5 anni se il ruolo da ricoprire è quello di Presidente o Amministratore Delegato) attività di amministrazione o controllo o ruolo dirigenziale nel settore bancario o in società di grandi dimensioni; attività professionale di adeguata complessità; attività direttive presso enti pubblici o pubbliche amministrazioni; attività di insegnamento in materia finanziaria.
Condividiamo l’impostazione promossa da Banca Centrale, che va nella direzione di evitare che persone non competenti possano ricoprire ruoli apicali nelle banche.
Da sempre evidenziamo il caso del Presidente di Cassa di Risparmio Fabio Zanotti, che riteniamo inadeguato a ricoprire tale ruolo sia sotto il profilo professionale sia sotto quello umano.
Già al momento della nomina ritenevamo non avesse i requisiti professionali idonei per ricoprire la carica di Presidente della Banca di Stato. Ora a maggior ragione ci chiediamo, alla luce del nuovo regolamento: Zanotti può ritenersi idoneo oppure no?
Il Paese dovrà pagare un conto molto salato a causa della gestione scellerata del sistema bancario, e non si può permettere di avere alla guida della Banca di Stato persone incompetenti (cioè sprovviste della dovuta competenza) che anziché risanare cassa, continuano a farle perdere milioni di euro ogni mese.
Movimento RETE
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