Le amministrazioni comunali della Provincia di Rimini confermano – pur con qualche deroga – la chiusura delle attività commerciali per la giornata del 1 novembre. A San Marino situazione completamente diversa.
Sarà tutto aperto sul Titano, per il ponte di Ognissanti. A confermarlo sono le associazioni di categoria. E’ la nuova legge sul commercio a consentirlo. La decisione, sul Titano, spetta ai singoli operatori commerciali e c’è da scommettere che sabato non si lasceranno sfuggire un’occasione così ghiotta: in Riviera – salvo pochi casi – le serrande dei negozi rimarranno abbassate.
Una decisione, questa, che ha fatto infuriare i commercianti del riminese. Il settore è in fermento per un provvedimento considerato inspiegabilmente punitivo. C’è chi annuncia di aprire nonostante il divieto, come alcuni negozianti di Viale Ceccarini. La multa è di 1.000 euro, chi ha le spalle sufficientemente larghe per potersela permettere, e il pensiero va immediatamente ai grandi centri commerciali, ignorerà probabilmente il divieto.
C’è invece chi annuncia una sorta di rappresaglia: chiudere i battenti in occasione dei 2 eventi clou della Riviera: Capodanno e la Notte Rosa; sono alcuni commercianti riminesi di Viale Vespucci a minacciarlo. Acque agitatissime insomma, e le deroghe previste da alcune amministrazioni comunali non hanno certo normalizzato la situazione. A Riccione saranno esclusi dall’obbligo di chiusura i giornalai, i venditori di fiori, libri, dischi, mobili, bevande ed alimenti. A Rimini solo i fiorai sono autorizzati ad aprire il primo novembre. Deroghe che hanno finito per esasperare maggiormente chi non potrà lavorare.
Gianmarco Morosini
Sarà tutto aperto sul Titano, per il ponte di Ognissanti. A confermarlo sono le associazioni di categoria. E’ la nuova legge sul commercio a consentirlo. La decisione, sul Titano, spetta ai singoli operatori commerciali e c’è da scommettere che sabato non si lasceranno sfuggire un’occasione così ghiotta: in Riviera – salvo pochi casi – le serrande dei negozi rimarranno abbassate.
Una decisione, questa, che ha fatto infuriare i commercianti del riminese. Il settore è in fermento per un provvedimento considerato inspiegabilmente punitivo. C’è chi annuncia di aprire nonostante il divieto, come alcuni negozianti di Viale Ceccarini. La multa è di 1.000 euro, chi ha le spalle sufficientemente larghe per potersela permettere, e il pensiero va immediatamente ai grandi centri commerciali, ignorerà probabilmente il divieto.
C’è invece chi annuncia una sorta di rappresaglia: chiudere i battenti in occasione dei 2 eventi clou della Riviera: Capodanno e la Notte Rosa; sono alcuni commercianti riminesi di Viale Vespucci a minacciarlo. Acque agitatissime insomma, e le deroghe previste da alcune amministrazioni comunali non hanno certo normalizzato la situazione. A Riccione saranno esclusi dall’obbligo di chiusura i giornalai, i venditori di fiori, libri, dischi, mobili, bevande ed alimenti. A Rimini solo i fiorai sono autorizzati ad aprire il primo novembre. Deroghe che hanno finito per esasperare maggiormente chi non potrà lavorare.
Gianmarco Morosini
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