E’ stato strattonato, fatto scendere a forza dalla sua auto e poi è stato colpito alla nuca con un corpo contundente. L’uomo – sui 30 anni, ferroviere, di nazionalità italiana – sostiene che i due aggressori volevano rubargli la macchina – una Mercedes classe A - e anche che il corpo contundente con cui l’hanno colpito da tergo era il calcio di una pistola. Particolare, questo, tutto da verificare, anche perché un testimone che ha assistito alla fase finale dell’episodio, non conferma la presenza dell’arma. Il tutto si e’ svolto, forse in pochi secondi, nel parcheggio antistante la sede di Cailungo del servizio minori, in via Turritella. Gli aggressori però, forse per l’arrivo di alcune persone, hanno desistito e si sono dati alla fuga, a bordo di una Fiat Tempra nera, targata Varese. Si presume che abbiano raggiunto e oltrepassato il confine di stato piu’ vicino, in pochi minuti. Le ricerche della vettura sono state estese al territorio italiano, con la collaborazione dei carabinieri e della polizia di stato. Ma al momento non hanno dato alcun esito. Il ferroviere aggredito è stato soccorso, prima da operatrici e operatori del servizio minori, poi è stato trasportato in ambulanza al pronto soccorso. 12 giorni, la prognosi. Il colpo alla nuca, sarebbe compatibile, con il calcio di un revolver.
Riproduzione riservata ©