E’ il più grave attacco terroristico in occidente dopo l’11 settembre 2001. Ed è il più grave in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale. Il bilancio delle vittime è in continuo aumento e sembra destinato inevitabilmente a raggiungere quota 200 morti. Oltre 1000 i feriti. La prima bomba è scoppiata alle 7,30 poi, nell’arco di pochi minuti, in rapida successione, le altre. Forse tre, forse molte di più: tredici, secondo alcune fonti. A farne le spese soprattutto i pendolari su tre treni diversi, alle stazioni di Atocha, Santa Eugenia e ed El Pozo. Terrificanti, le scene nei luoghi delle stragi: cadaveri, sangue, gemiti e invocazioni di aiuto, oggetti sparpagliati sulle pensiline e sui binari, feriti che cercano di allontanarsi barcollando, sotto choc. Gli attentati non sono stati rivendicati, ma il portavoce del governo spagnolo Eduardo Zaplano ha subito chiamato in causa i separatisti baschi dell’Eta, accusandoli aver compiuto “un’omicidio di massa, un massacro, un chiaro attentato contro la democrazia”, a tre giorni dalle elezioni. I principali partiti hanno sospeso la campagna elettorale e la Spagna intera sarà in lutto fino a domenica. Le indagini sono indirizzate verso due individui che, secondo alcuni testimoni, sarebbero saliti e scesi da vari treni pendolari in una stazione a nord-ovest di Madrid tra le 7.00 e le 7.10, e che potrebbero essere i terroristi che hanno lasciato le cariche esplosive.
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