Massimo della pena. 3 anni di anni di prigionia e di interdizione dalla patria potestà e dai pubblici uffici. Questa la sentenza emessa dal giudice Rita Vannucci nei confronti del maestro di religione, colpevole di atti di libidine nei confronti delle sue piccole alunne. Un caso delicatissimo, scoppiato nel giugno del 2005 ed arrivato al giudizio di primo grado, lunedì scorso. L'imputato fin dall'inizio delle indagini aveva ammesso le sue colpe ed anche il suo disturbo psichico che lo portava ad avere attenzioni particolari nei confronti di minori. La difesa dell'imputato, sostenuta dall'avvocato Silvia Cecchetti, nell'arringa non ha chiesto l'assoluzione, ma due anni di prigionia e di fronte al massimo della pena ha presentato appello. Il maestro di religione ha scontato un periodo di arresti domiciliari, durante le indagini condotte dal commissario della legge Roberto Battaglino, ed ora, attenderà la sentenza d'appello a piede libero.
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