Quadruplica rispetto al 2002, l’ammontare di euro falsificati in Italia lo scorso anno. Anche in Repubblica trovate 240 banconote contraffatte. Un fenomeno che in soli due anni sta assumendo proporzioni significative. I falsari di banconote in euro non demordono, nonostante le iniziali difficoltà di riproduzione, e continuano a battere cassa in tutta Italia. Secondo il rapporto trasmesso dal ministero dell’Economia Italiano, nel 2003 l’ammontare degli euro falsi, rintracciati e ritirati, è quadruplicato rispetto al 2002, primo anno di circolazione della nuova moneta. Dati alla mano, sono 122.287 le banconote contraffatte rinvenute, di cui 240 nella Repubblica di San Marino in seguito a 198 segnalazioni, più della Basilicata che ne ha recuperate 223 e poco meno della Valle d’Aosta. Significativo inoltre il ritrovamento sul Titano di una banconota falsa da 500 euro, mentre in sei regioni italiane nessun caso registrato. I falsari del terzo millennio non lasciano più nulla al caso affidandosi a tecniche sempre più sofisticate. Contraffare banconote o monete oggi è cosa da esperti di computer con strumentazioni di alto livello e stampa in off-set e ink-jet. La maggior parte delle segnalazioni proviene dalle banche ma una buona porzione, il 13,8% dei casi, anche dagli uffici postali. Tra le regioni italiane più interessate dal fenomeno, il Lazio e la Campania, in cui complessivamente è stata rintracciata quasi la metà del totale dei falsi nel 2003. La scelta delle banconote da imitare cade principalmente sull’euro italiano: la maggior parte delle banconote ritirate riporta come elemento iniziale della combinazione alfanumerica quello assegnato dalla Banca Centrale europea all’Italia. A fare gola ai falsari è soprattutto la banconota da 50 euro ma anche le monete sono diventate più appetibili dei vecchi spiccioli in lire. La più gettonata è la moneta da 1 euro.
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