Ai sammarinesi che dovessero avvistare corpi di uccelli morti, l’invito di non manipolarli ma di chiamare il 113, oppure i Corpi di Polizia Civile, Gendarmeria o delle Guardie di Rocca, per segnalare il fatto. La raccomandazione arriva dalla Commissione di sorveglianza sull’influenza aviaria che, dopo i casi dei cigni morti in Italia a causa del virus H5N1, si è riunita per fare il punto della situazione. Da oggi il servizio veterinario dell’Iss ha diramato ai servizi di sicurezza tutte le specifiche su come intervenire nelle diverse evenienze. 'San Marino, precisa l’unità di crisi sanitaria, sta predisponendo ogni aspetto per intervenire in caso di bisogno ma attualmente non ci sono preoccupazioni'. Il gruppo di coordinamento sammarinese aveva già ribadito come le direttive emesse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità siano da tempo applicate nel nostro paese. Infatti il servizio di igiene ambientale e il servizio veterinario hanno effettuato interventi preventivi con il censimento, la vigilanza costante e i prelievi ematici sui volatili potenzialmente interessati dall’infezione. I risultati di questi prelievi non hanno evidenziato nessun focolaio di infezione nel territorio sammarinese. E dopo le simulazioni e le verifiche operative sull’efficacia degli interventi previsti dal manuale redatto dal Servizio Veterinario dell’Istituto per la Sicurezza Sociale, sono state predisposte dimostrazioni pratiche alle guardie cinofile e a quelle ecologiche, per prelevare e trattare in modo corretto eventuali uccelli morti ritrovati sul nostro territorio. La prova intende, da una parte, prevenire il rischio di contagio per gli operatori, dall’altra, evitare la minima diffusione dell’epidemia fra gli animali. Intanto, la Commissione Europea ha fatto scattare la procedura che conferma, per l’Italia, le misure comunitarie applicate di fronte alla presenza di influenza aviaria. Queste misure prevedono la creazione di aree protette in un raggio di 3 chilometri dai siti in cui sono stati scoperti i casi e aree di sorveglianza estese per 10 chilometri intorno alle stesse zone.
In queste aree il pollame dovrà rimanere al coperto. Vietato il trasporto di volatili così come l’invio di carne all’esterno del perimetro in cui sono stati trovati animali contagiati dall’H5N1. I segnali che vengono dalle diverse regioni italiane parlano di un dimezzamento delle vendite di pollo nel primo giorno di apertura dopo la conferma dei casi di influenza aviaria nei cigni. La nuova reazione emotiva dei mercati rischia di travolgere il comparto avicolo che da lavoro complessivamente a 180mila persone. La maggioranza degli allevamenti è localizzata in 4 regioni e tra queste c’è l’Emilia Romagna.
In queste aree il pollame dovrà rimanere al coperto. Vietato il trasporto di volatili così come l’invio di carne all’esterno del perimetro in cui sono stati trovati animali contagiati dall’H5N1. I segnali che vengono dalle diverse regioni italiane parlano di un dimezzamento delle vendite di pollo nel primo giorno di apertura dopo la conferma dei casi di influenza aviaria nei cigni. La nuova reazione emotiva dei mercati rischia di travolgere il comparto avicolo che da lavoro complessivamente a 180mila persone. La maggioranza degli allevamenti è localizzata in 4 regioni e tra queste c’è l’Emilia Romagna.
Riproduzione riservata ©