Mentre il mondo adotta misure prudenti per prepararsi a una pandemia di influenza aviaria di larghe dimensioni, per fermare la malattia negli animali sono necessari interventi più decisi da parte di tutti: i paesi colpiti, la società civile, il settore privato e la comunità internazionale. 'Non siamo ancora di fronte allo scoppio di una pandemia di influenza, ma gli indizi che sta arrivando sono chiari anche se non sappiamo ancora quando'. Lo ha detto il direttore generale dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, aprendo a Ginevra i lavori della conferenza internazionale sull’aviaria, conferenza che vede San Marino rappresentato dalla responsabile della medicina di base Antonella Sorcinelli. Il direttore dell’OMS ha ricordato che il virus H5N1, responsabile dell’influenza aviaria, è molto patogeno e cha ha colpito più di 10 paesi raggiungendo l’Europa. Per fermare questa malattia, è stato detto, occorrono un impegno politico straordinario, investimenti consistenti, cooperazione internazionale e seri provvedimenti a livello nazionale. Esiste ancora la possibilità di fermare la malattia a livello animale. Il virus non si è ancora riassorbito e non ha subito mutazioni, ma non c’è tempo da perdere, bisogna intervenire subito. Il problema centrale è la diffusione dell’H5N1 tra il pollame domestico. Per questo San Marino ha istituto un registro per tutti gli animali presenti sul territorio. Intanto la Banca Mondiale ha calcolato che una pandemia di influenza aviaria umana derivata dal ceppo letale asiatico potrebbe costare ai paesi industrializzati 550 miliardi di dollari.
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