In Birmania, tra i 651 prigionieri, per lo più politici, liberati oggi, ci sono anche i leader delle proteste studentesche del 1988, Min Ko Naing e Ko Ko Gyi, nonché il monaco Ashin Gambira, uno degli ispiratori della “rivoluzione di zafferano” del 2007, che nelle prime interviste dopo il rilascio ha denunciato di aver subito prolungate torture durante gli interrogatori. Tra i beneficiari dell’amnistia, 591 sono prigionieri di coscienza, un numero che corrisponde quasi interamente alla lista di prigionieri politici compilata nei mesi scorsi dalla Lega nazionale per la democrazia di Aung San Suu Kyi.
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