“Nonostante sia stato sfiduciato dalla maggioranza della Giunta di Borgo Maggiore, il Capitano di Castello, Settimio Lonfernini, non se ne vuole andare”. E’ questa la premessa al regolamento interno approvato all’unanimità dalla giunta. Sono 7 regole di comportamento che fissano i rapporti tra il Capitano e i consiglieri: si va dall’informazione costante e reciproca di tutto quello che riguarda il Castello, all’autorizzazione preventiva per le attività svolte sotto l’egida o con la partecipazione della Giunta. Il regolamento prevede anche che il Capitano può rilasciare interviste o dichiarazioni pubbliche, solo se preventivamente concordate con il Segretario e almeno 2 consiglieri di Giunta. Nella prossima seduta si nomineranno i consiglieri incaricati di seguire l’attuazione delle delibere e dei provvedimenti della Giunta che, nel rispetto dei diritti di parità e uguaglianza fra i cittadini, privilegia gli interventi di carattere collettivo rispetto a quelli volti alla soddisfazione di interessi individuali. Questo quanto stabilisce il regolamento adottato da tutti, ma la premessa al documento ha toni molto duri. Lonfernini viene accusato di attaccarsi alle lacune della legge sulle giunte, che non prevede l’istituto della sfiducia, e di far finta di non sapere che la democrazia ha regole che di solito vengono osservate anche se non sono scritte e cioè, sottolinea la maggioranza della Giunta, che quando non c’è più il consenso si toglie il disturbo. I firmatari della mozione di sfiducia ribadiscono che, pur essendo nella possibilità di decretare lo scioglimento della Giunta disertando le prossime riunioni, hanno deciso di rimanere al loro posto per evitare un passaggio oneroso come le elezioni anticipate. Questo, concludono, a condizione che Settimio Lonfernini sia disposto al buon senso e alla collaborazione.
Riproduzione riservata ©