C’è aria di rinvio a giudizio, per Enea Bruschi, il 27 enne sammarinese di Serravalle che poco più di un anno fa, investì a Rimini un viado, poi morto per annegamento nel fosso in cui fu scaraventato. Il pm è convinto che Bruschi abbia cercato di investire la vittima. Una convinzione basata su una consulenza tecnica che smonta le tesi difensive dell’indagato. A decidere se il sammarinese dovrà essere processato e per quale reato – e cioè omicidio colposo o volontario – sarà il giudice dell’udienza preliminare di Rimini. Le indagini si chiuderanno tra 20 giorni, poi dovrà essere fissata la data dell’udienza. L’eventuale processo penale sarà celebrato dalla corte d’Assise di Bologna. Fin qui la vicenda giudiziaria, ma dietro c’è anche il lato umano. Da una parte la morte del viado, dall’altra la situazione di un giovane accusato di un reato gravissimo. Bruschi, da quel terribile 17 ottobre del 2002, ha cominciato un percorso di recupero nella comunità del riminese Papa giovanni XXIII. La stessa dove si trova ora, dopo alcuni giorni di carcere.
Riproduzione riservata ©