La penisola italiana - e non solo - dovrà sempre più fare i conti con la presenza di animali 'alieni', cioè non appartenenti al nostro habitat ma capaci di adattarsi e, in certi casi, di 'annientare' altre specie e proliferare. Tutto ciò a causa del cambiamento climatico. "Tutte le previsioni future - spiega Antonella Penna, docente di Ecologia all'Università di Urbino e presidente della Società italiana di biologia marina, indicano un continuo aumento della temperatura a livello globale e locale e, conseguentemente, un maggior movimento di specie nei prossimi decenni". In Italia, prosegue, quelle aliene sono più di 3mila, di cui il 15 per cento invasive. In agricoltura abbiamo insetti come le cimici e altre specie che impattano sulle produzioni. In acqua granchi introdotti dall'America o il famoso granchio blu. Sono solo alcuni degli animali estranei all'ambiente italiano. "Le specie invasive - prosegue Penna - sono state accidentalmente o involontariamente introdotte dall'uomo".
Effetti del cambiamento climatico anche a San Marino: già da tempo gli esperti notano che alcune specie acquatiche sono in via di estinzione, sia fauna ittica che anfibi. Dall'altra parte, invece, aumentano i rettili, tra cui due specie di gechi. E per il futuro cosa possiamo aspettarci? "Abbiamo la zanzara giapponese", spiega Sandro Casali, responsabile del Centro naturalistico sammarinese. Insieme a "una grossa invasione dal nord Italia di un coleottero chiamato popillia japonica, nocivo per quasi tutte le colture. Poi arriverà, probabilmente, anche qualche rettile come il cervone: un grosso serpente giunto fino alla provincia di Pesaro. Oppure, ancora, l'ibis sacro".
Nel servizio le interviste ad Antonella Penna (docente Ecologia Università di Urbino e presidente Società italiana biologia marina) e a Sandro Casali (responsabile Centro naturalistico sammarinese)