Torna in ballo la IMB. Una donna di Caselle, in provincia di Torino, sostiene che il padre, affetto da morbo di Parkinson, è stato trattato con cellule staminali nella clinica di Rovereta. Prima un prelievo, poi l’iniezione ad opera del dottor Luciano Fungi. Costo della terapia completa 41.230 euro. L’uomo – che è morto il 17 dicembre a 73 anni – si chiamava Claudio Font. Era stato indirizzato a San Marino da Davide Vannoni nei confronti del quale sta indagando il sostituto procuratore torinese Raffaele Guariniello. Su tutto questo la giustizia del Titano ha offerto collaborazione evadendo in tempi molto rapidi una rogatoria inviata dal Pm torinese Cesare Parodi.
L’Authority sanitaria sammarinese propose al Governo lo scorso 17 aprile la chiusura della Imb, sospettando che venissero effettuate illegalmente iniezioni abusive di cellule staminali. L’ombra nacque dal ricovero di un paziente non sammarinese all’Ospedale di Stato: sembrava fosse stato sottoposto ad un’iniezione di cellule staminali, mascherata con una rachicentesi. Prima di poterlo accertare, l’uomo si dileguò misteriosamente. La IMB – finita nell’occhio del ciclone anche per il caso di una falsa dottoressa – non venne chiusa come richiesto dall’Authority, ma sospesa per un breve periodo. In seguito la stessa clinica denuncio’ l’ex direttore sanitario per le presunte irregolarità ed ora è tornata ad operare normalmente. Davide Vannoni tentò nel frattempo anche di avviare una banca di cellule staminali a San Marino, la Rewind Biotech Srl. L’autorizzazione non venne concessa e ora la Rewind ha presentato una nuova domanda con amministratori diversi. L’intenzione dell’Authority sanitaria, in ogni caso, è di procedere in questa delicata vicenda - che ha risvolti sia in Italia che a San Marino - in tandem con il Ministero Italiano del Welfare.
Luca Salvatori
L’Authority sanitaria sammarinese propose al Governo lo scorso 17 aprile la chiusura della Imb, sospettando che venissero effettuate illegalmente iniezioni abusive di cellule staminali. L’ombra nacque dal ricovero di un paziente non sammarinese all’Ospedale di Stato: sembrava fosse stato sottoposto ad un’iniezione di cellule staminali, mascherata con una rachicentesi. Prima di poterlo accertare, l’uomo si dileguò misteriosamente. La IMB – finita nell’occhio del ciclone anche per il caso di una falsa dottoressa – non venne chiusa come richiesto dall’Authority, ma sospesa per un breve periodo. In seguito la stessa clinica denuncio’ l’ex direttore sanitario per le presunte irregolarità ed ora è tornata ad operare normalmente. Davide Vannoni tentò nel frattempo anche di avviare una banca di cellule staminali a San Marino, la Rewind Biotech Srl. L’autorizzazione non venne concessa e ora la Rewind ha presentato una nuova domanda con amministratori diversi. L’intenzione dell’Authority sanitaria, in ogni caso, è di procedere in questa delicata vicenda - che ha risvolti sia in Italia che a San Marino - in tandem con il Ministero Italiano del Welfare.
Luca Salvatori
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