Si attendono conferme su 3 tamponi, per capire se i casi di Coronavirus sul Titano aumenteranno o meno. A fornire gli aggiornamenti è il segretario di Stato alla Sanità, Roberto Ciavatta, che parla di 29 esami effettuati finora: 17 negativi e tre quelli in dubbio. Nove i positivi: si tratta dei casi finora accertati. Nel numero rientra la persona deceduta nelle scorse ore.
Degli otto pazienti al momento colpiti dal virus, quattro si trovano nella nuova area dedicata all'ospedale di Stato: uno di loro è in terapia intensiva, in condizioni serie ma stabili. Gli altri quattro sono a casa in buone condizioni. Sale a 80 il numero dei soggetti in quarantena domiciliare: persone che hanno avuto contatti stretti con quelle risultate positive al virus. Per loro è prevista una serie di misure, dai controlli al telefono alla misurazione della febbre fino a delle procedure da eseguire in casa. Accertamenti telefonici vengono effettuati, poi, dalle forze dell'ordine per verificare che il domicilio non venga abbandonato.
Nel frattempo, il periodo stabilito per la quarantena a San Marino è stato ridotto da 20 a 14 giorni, in linea con l'Italia. In caso di aumento delle infezioni, i contatti con Rimini e, tramite quest'ultima, con altre strutture emiliano-romagnole sono attivi. L'obiettivo principale, però, è poter gestire sul Titano i pazienti. Diverse le domande dei cittadini in questi giorni di apprensione, specie sul perché non vengano forniti i nomi delle persone affette. Non viene fatto per motivi di privacy, è stato detto, e per evitare una preoccupazione sproporzionata.
La raccomandazione è di non andare nei centri sanitari o nelle strutture ospedaliere in caso di sintomi assimilabili a una polmonite, ad esempio febbre alta o difficoltà respiratorie, ma di telefonare ai numeri predisposti: 0549 994 001 per le informazioni sanitarie e lo 0549 88 88 88 per mettersi in contatto con la Centrale interforze. La Segreteria alla Sanità sta dialogando con quella agli Interni e la Direzione funzione pubblica per dare supporto alle attività con eventuali trasferimenti. Ci si sta muovendo anche con la croce rossa e con diversi medici ed infermieri in pensione che hanno dato disponibilità. Un segno di collaborazione che fa ben sperare.
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