Una scelta necessaria, ribadisce Ciavatta, quella di uniformarsi alle direttive adottate in Italia; in questo caso il decreto di ieri, del Consiglio dei Ministri. E se nel Belpaese non sono mancate critiche all'operato delle Istituzioni; un copione simile si è avuto anche sul Titano. Con Repubblica Futura che ha parlato di “dilettantismo comunicativo della Segreteria alla Sanità”, mentre Civico 10 aveva accusato il Governo di navigare a vista, e oggi propone un pacchetto di interventi che vanno dall'istituzione di una cabina di regia con associazioni di categoria e sindacati, alla costituzione di un fondo straordinario di solidarietà; fino alla sospensione dei pagamenti di mutui, bollette, imposte dirette e contributi previdenziali.
“Abbiamo attivato comunicazioni quotidiane fra capigruppo di maggioranza ed opposizione - afferma Ciavatta -, c'è una trasmissione immediata delle informazioni a tutti”. “La straordinarietà del momento richiede unione piuttosto che divisione”, gli fa eco Rete, che ringrazia tutti coloro che sono impegnati a far fronte all'emergenza, e rivolge all'intero Paese un appello “a fare squadra”. Sulla stessa linea Noi per la Repubblica che aveva invitato forze ed istituzioni politiche ad abbandonare ogni tentativo di strumentalizzazione.
“Sono convinto – ha detto oggi il Segretario alla Sanità – che l'Italia e San Marino abbiano fatto la cosa giusta”, puntando tutto sulla “possibilità di arginare il fenomeno, curare le persone e salvare vite”. Imperativo anche di carattere etico, a suo avviso. Diversa, invece, la strategia che avrebbero adottato altri Paesi del Vecchio Continente, minimizzando la pericolosità dell'epidemia – e di conseguenza la ricerca dei contagi -, e tentando così di contenere l'impatto sull'economia. Ma questo, secondo Ciavatta, potrà dar loro ragione solo se l'emergenza dovesse rientrare in tempi brevi.
Nel servizio l'intervista a Roberto Ciavatta – Segretario di Stato alla Sanità