“Quando è arrivata la pandemia, noi pediatri eravamo molto preoccupati; poi ci siamo tranquillizzati, perché abbiamo visto che i bambini sono molto meno colpiti rispetto agli adulti”. È il Primario della Pediatria dell'Ospedale di Stato, Laura Viola, a tracciare il quadro, partendo dai dati: “I ragazzi sotto i 20 anni sono molto meno colpiti rispetto a quelli sopra i 20 anni. Nello stivale, da inizio pandemia, sono stati 4 i decessi per patologia da Covid in età pediatrica, due al di sotto di 1 anno e due fra i 5 e 6 anni, ma tutti – sottolinea Laura Viola – “con patologie di base molto importanti e per i quali la cusa di morte non è stata neppure dichiarata essere il Covid”. 30 casi a Rimini, così come 30 sono stati i bambini (tra 0 e 14 anni) positivi a San Marino, dall'inizio della pandemia; è il 3,9% sul totale. Nella maggior parte asintomatici o con sintomi lievi, quindi gestiti tutti a domicilio, tranne uno: “il caso sammarinese che abbiamo ricevuto come ricovero quando ero a Rimini – spiega la Viola – e che presentava una di quelle patologie correlate al Covid, una patologia infiammatoria multi-sistemica, cosiddetta "Kawasaki-like". Il bimbo adesso sta bene - dice - mi piace sottolinearlo”
Poi esplicita la sintomatologia più diffusa per il Covid pediatrico: “Febbre, tosse, febbre e diarrea, febbre e cefalea”, per passare poi alla attività di screening eseguita dall'inizio dell'anno scolastico. “Dalla riapertura delle scuole lo scorso 7 settembre, - dichiara - sono stati somministrati circa 150 tamponi, tutti negativi, a parte 2: un 13enne asintomatico, con diagnosi precedente l'inizio dell'anno scolastico e riammesso dopo il periodo di isolamento e tampone negativo; poi, il bimbo di tre anni risultato positivo giovedì scorso”. Guarda alle linee guida: “Ci siamo attenuti a quelle italiane, ma con una maggiore tranquillità, visto che a San Marino i numeri dei contagi sono assolutamente inferiori, soprattutto in ambito pediatrico. Non a caso, abbiamo riaperto gli asili, abbiamo aperto i centri estivi. Ora, con il primo caso, alziamo le antenne" – dice – e torna a spiegare il dispositivo messo in atto.
“Avevamo definito da protocollo che, - prosegue - qualora fosse stato identificato un caso, nell'arco di 24 ore avremmo eseguito i tamponi su tutti i compagni. Dopo la positività sul bimbo riscontrata giovedì, abbiamo fatto i tamponi a tutti i compagni e al personale venerdì mattina con risposta nel giro di poche ore. Nel primo pomeriggio tutte le famiglie erano state informate via mail della negatività dei test. Abbiamo deciso di testare anche gli insegnanti – cosa non prevista alle elementari, medie o superiori - perché in una scuola dell'infanzia i contatti sono più ravvicinati e mantenere le distanze raccomandate è più difficile”
Nel video, l'intervista al Direttore della Pediatria, Laura Viola