Stefania Stefanelli, responsabile comunicazione URP ISS, apre ricordando i dati mondiali del contagio da Covid. 2 milioni e 300mila i morti per la pandemia nel mondo, 106 milioni e 300 mila i contagi attestati. In Italia sono, 2 milioni e 644mila circa i contagiati, a San Marino 3213 dall'inizio della pandemia. Stefanelli ricorda anche le 71 vittime totali raggiunte, che hanno colpito "nel profondo" l'Istituto Sicurezza Sociale.
Il Direttore Socio Sanitario Sergio Rabini aggiorna sull'andamento del contagio. Sono 21 i nuovi positivi in territorio, 11 i guariti, che portano il totale dei casi seguiti attualmente a 245. I casi complessivi in territorio nella seconda ondata sono stati finora 2498, il "triplo rispetto alla prima", che ne contava 715. Dall'inizio della pandemia sono stati effettuati 36.677 tamponi, un numero maggiore anche degli abitanti di San Marino dato che c'è chi ha avuto necessità di farlo più volte. 216 i pazienti seguiti a domicilio, 20 quelli in Ospedale. 14 si trovano ricoverati nel reparto covid e 6 in terapia intensiva, di cui si abbassa la criticità (saturazione 50%). Al momento non ci sono altri pazienti ricoverati in sala risveglio per altre patologie.
Rabini aggiorna anche sulla situazione al Casale la Fiorina, in cui si sono registrati due cluster a fine novembre e fine dicembre, non collegati fra di loro. Nel primo caso sono stati contagiati 20 ospiti. Durante il secondo focolaio, 12. Dei 32 contagiati totali, 11 sono deceduti, 2 sono attualmente ricoverati in Ospedale nel reparto Covid. Mentre l’ultimo ospite che era ancora positivo, e si trova al Casale, questa mattina è risultato negativo al tampone.
"In questo momento la preoccupazione è rivolta alle scuole" dice Rabini, per via di un grosso focolaio, scoppiato alla Scuola d'infanzia di Ca' Ragni. Un cluster "importante e significativo", per cui sono in corso indagini epidemiologiche. La scuola d'infanzia è già stata chiusa, ma sono in corso anche verifiche nelle scuole elementari. Raccomanda ancora una volta a tutti di non abbassare assolutamente la guardia. "Anche quando faremo i vaccini - spiega - non potremo pensare che il virus è sconfitto". I provvedimenti da seguire rimangono distanziamento sociale e uso delle mascherine. Chiede anche a chi si reca in vacanza o in viaggio in altri paesi di avvertire le autorità e di comportarsi in maniera responsabile.
Rispondendo ad una domanda di RTV conferma che alcuni medici sammarinesi che lavorano anche fuori territorio hanno effettuato il vaccino anti-covid in Italia, ma l'ISS ancora non ha numeri certi. L'istituto si sta organizzando anche per disporre di anticorpi monoclonali, "sembrano essere efficaci e non abbiamo assolutamente nulla in contrario".
Il Dottor Piercamillo Pavesi, responsabile UOC Cardiologia, fa il punto sulla situazione delle malattie cardiovascolari, che rimangono la prima causa di morte in territorio. 103 i decessi avvenuti nell'ultimo anno, il 20% in più rispetto al 2019, "è un campanello d'allarme".
Pavesi spiega che molta gente, per via del covid, ha avuto paura ad accedere al Pronto Soccorso nell'ultimo anno in caso di sintomi. "È un problema mondiale", constata, spiegando però che è fondamentale chiamare il 118 in caso di sintomi di dolore toracico. Nell'anno passato hanno richiesto l'intervento meno pazienti rispetto al 2019 e con più ritardo, che ha reso più critiche alcune situazioni. "Il nostro pronto soccorso è sicuro, - ricorda - non c'è commistione con i pazienti covid e si lavora in sicurezza". I 103 casi verranno analizzati nel dettaglio per capire l'incremento delle vittime, ma constata che l'impatto del covid causa anche "complicanze gravi al cuore". Nel reparto covid c'è anche un cardiologo per individuare eventuali problemi, ma ancora ci sono studi in corso per capire i danni strutturali causati.
La cardiologia sammarinese lavora in contesto di rete anche con Rimini e Bologna, come era prima della pandemia. Il reparto aveva chiuso in periodo di lockdown, garantendo comunque le urgenze e le reperibilità notturne. Sono stati, ad oggi, recuperati tutti gli appuntamenti spostati, e le prestazioni cardiologiche sono garantite in tempi congrui. Solo l'esame dell'ecodoppler dei vasi del collo richiede un'attesa più lunga, dato che il medico che se ne occupa è impegnato anche nel reparto Covid.
Da Pavesi anche alcuni dati del reparto: nel 2020 sono stati effettuati circa 2000 ecocardiogrammi e 5000 visite. Per via del coronavirus sono state ridotte le prove da sforzo con stress fisici che richiedono l'utilizzo di treadmill con gli ecotest farmacologici. La cardiochirurgia viene effettuata con la collaborazione di Rimini e della casa di cura Villa Maria Cecilia. Per le aritmie e gli impianti defibrillatori "tutto prosegue invariato".
"Nonostante il covid - conclude - la cardiologia dell'ISS continua ad esserci e ci sarà anche nel prossimo futuro".