Sequestrato oggi del maxi-yacht “Letting go”, che - secondo gli inquirenti - sarebbe nella disponibilità di Gabriella Spada e del marito, L'imbarcazione risulterebbe di proprietà di una società di San Marino, ma i vertici di questa rifiutano ogni accusa.
“Ve l’avevamo detto, appena possibile avremmo messo a disposizione della guardia di finanza la nostra imbarcazione per chiarire una buona volta questa faccenda nella quale assolutamente non c’entriamo”. I vertici della Fly-boat – la società sammarinese proprietaria dello yacht “Letting Go”, che secondo le fiamme gialle apparterrebbe al patrimonio occulto dei Giacomelli – reagiscono così alla notizia del sequestro dell’imbarcazione, avvenuto oggi in un cantiere di Monfalcone. Proprio ieri avevamo contattato telefonicamente un dirigente della società e, effettivamente, aveva assicurato che avrebbe comunicato al più presto, alla guardia di finanza, il luogo dove poter procedere al sequestro. “Abbiamo chiamato le fiamme gialle questa mattina – dicono dalla Fly Boat – dopo aver parlato con il comandante della “Letting go”, pensavamo infatti che l’imbarcazione fosse ancora nel Tirreno, invece era già in Adriatico; non c’è nulla da nascondere – continuano - e per chiarire la nostra posizione abbiamo consegnato alle autorità un memoriale scritto”. “Quella nave – ribadiscono i vertici della società sammarinese – è nostra, non abbiamo alcun vincolo fiduciario con i coniugi Giacomelli'.
“Ve l’avevamo detto, appena possibile avremmo messo a disposizione della guardia di finanza la nostra imbarcazione per chiarire una buona volta questa faccenda nella quale assolutamente non c’entriamo”. I vertici della Fly-boat – la società sammarinese proprietaria dello yacht “Letting Go”, che secondo le fiamme gialle apparterrebbe al patrimonio occulto dei Giacomelli – reagiscono così alla notizia del sequestro dell’imbarcazione, avvenuto oggi in un cantiere di Monfalcone. Proprio ieri avevamo contattato telefonicamente un dirigente della società e, effettivamente, aveva assicurato che avrebbe comunicato al più presto, alla guardia di finanza, il luogo dove poter procedere al sequestro. “Abbiamo chiamato le fiamme gialle questa mattina – dicono dalla Fly Boat – dopo aver parlato con il comandante della “Letting go”, pensavamo infatti che l’imbarcazione fosse ancora nel Tirreno, invece era già in Adriatico; non c’è nulla da nascondere – continuano - e per chiarire la nostra posizione abbiamo consegnato alle autorità un memoriale scritto”. “Quella nave – ribadiscono i vertici della società sammarinese – è nostra, non abbiamo alcun vincolo fiduciario con i coniugi Giacomelli'.
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