“In questa vicenda nessuno ha vinto, ci sono semmai tre perdenti: io stesso, il Corpo della Gendarmeria e il Brigadiere Dall’Olmo”.
Non nasconde la propria amarezza il Comandante Achille Zechini, ripercorrendo le tappe di ciò che definisce una spiacevole vicenda. Per ora si riserva di decidere se controquerelare o meno il suo accusatore, ma non manca di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, valutando gli episodi accaduti di recente e anche altri che risalgono a mesi fa. Per quanto riguarda gli esposti, Zechini pensa che Dall’Olmo ne sia l’autore ideale ma sia intervenuta una mano esterna nella stesura materiale degli atti.
“Esaminando la terminologia utilizzata nei documenti – precisa Zechini – non escludo che l’esecutore materiale degli stessi possa essere un “leguleio cialtrone”, non un avvocato professionista bensì qualcuno che frequenta accademie militari o scuole di polizia, tenuto conto poi che so come scrive e si esprime Dall’Olmo”.
Dopodiché fa un riferimento alla dichiarazione del brigadiere apparsa sulla stampa poco dopo la presentazione degli esposti. “Dà da pensare – commenta Zechini - che Dall’Olmo abbia dichiarato di non essere stato manovrato da alcuna forza politica nel portare avanti la sua iniziativa, trovando giustificazioni a qualcosa che nessuno gli aveva contestato”.
Poi lancia un monito alla politica, in particolare per la recente conferenza stampa indetta dalle opposizioni sul caso Scaramella, “utilizzando l’esposto di un calunniatore – ha detto – per gettare fango su tre funzionari dello Stato come il sottoscritto, il direttore di Interpol ed un magistrato”.
Punta anche il dito sull’accanimento contro l’operato della Gendarmeria, ingiustamente accusata ad esempio nel caso Joseph di non aver effettuato i dovuti controlli nelle indagini e non manca di far notare come il famigerato dvd presentato dalle opposizioni sia opera di un soggetto che per dimostrare una illegalità si è avvalso di strumenti e azioni altrettanto illegali. Un ultimo riferimento all’interpellanza presentata da un consigliere che voleva saperne di più sulla richiesta di visita medica psico-fisica nei confronti del Brigadiere Dall’Olmo fatta dal Comandante della Gendarmeria. "Una richiesta – ha spiegato Zechini – perfettamente in linea con il regolamento del Corpo della Gendarmeria”. Tutti episodi per cui ora Zechini si attende formalmente delle scuse.
“Inizialmente non ho mai pensato di dimettermi – ha risposto infine a precisa domanda – ora però sto valutando questa possibilità se la politica non interviene e non fa chiarezza su quanto accaduto”.
Non nasconde la propria amarezza il Comandante Achille Zechini, ripercorrendo le tappe di ciò che definisce una spiacevole vicenda. Per ora si riserva di decidere se controquerelare o meno il suo accusatore, ma non manca di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, valutando gli episodi accaduti di recente e anche altri che risalgono a mesi fa. Per quanto riguarda gli esposti, Zechini pensa che Dall’Olmo ne sia l’autore ideale ma sia intervenuta una mano esterna nella stesura materiale degli atti.
“Esaminando la terminologia utilizzata nei documenti – precisa Zechini – non escludo che l’esecutore materiale degli stessi possa essere un “leguleio cialtrone”, non un avvocato professionista bensì qualcuno che frequenta accademie militari o scuole di polizia, tenuto conto poi che so come scrive e si esprime Dall’Olmo”.
Dopodiché fa un riferimento alla dichiarazione del brigadiere apparsa sulla stampa poco dopo la presentazione degli esposti. “Dà da pensare – commenta Zechini - che Dall’Olmo abbia dichiarato di non essere stato manovrato da alcuna forza politica nel portare avanti la sua iniziativa, trovando giustificazioni a qualcosa che nessuno gli aveva contestato”.
Poi lancia un monito alla politica, in particolare per la recente conferenza stampa indetta dalle opposizioni sul caso Scaramella, “utilizzando l’esposto di un calunniatore – ha detto – per gettare fango su tre funzionari dello Stato come il sottoscritto, il direttore di Interpol ed un magistrato”.
Punta anche il dito sull’accanimento contro l’operato della Gendarmeria, ingiustamente accusata ad esempio nel caso Joseph di non aver effettuato i dovuti controlli nelle indagini e non manca di far notare come il famigerato dvd presentato dalle opposizioni sia opera di un soggetto che per dimostrare una illegalità si è avvalso di strumenti e azioni altrettanto illegali. Un ultimo riferimento all’interpellanza presentata da un consigliere che voleva saperne di più sulla richiesta di visita medica psico-fisica nei confronti del Brigadiere Dall’Olmo fatta dal Comandante della Gendarmeria. "Una richiesta – ha spiegato Zechini – perfettamente in linea con il regolamento del Corpo della Gendarmeria”. Tutti episodi per cui ora Zechini si attende formalmente delle scuse.
“Inizialmente non ho mai pensato di dimettermi – ha risposto infine a precisa domanda – ora però sto valutando questa possibilità se la politica non interviene e non fa chiarezza su quanto accaduto”.
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