Un nuovo capitolo si aggiunge alla intricata vicenda della nomina alla direzione dell’ufficio tributario. Una storia che sembrava ormai conclusa con l’assegnazione dell’incarico a Paolo Ugolini, ma che si infittisce dopo la notizia che due delle tre candidate escluse dalla nomina avrebbero fatto causa allo Stato chiedendo un risarcimento danni di oltre 300mila euro. Due delle tre candidate che avevano partecipato al bando di selezione indetto, sostanzialmente concluso con un nulla di fatto, ritengono di essere state danneggiate e faranno valere i propri diritti, rivolgendosi al Tribunale e aprendo di fatto una vertenza contro lo Stato. La notizia arriva da Alleanza Popolare, col capogruppo Tito Masi che ha prontamente inviato un’interrogazione al Governo nella quale, oltre a chiedere spiegazioni, domanda ai Segretari di Stato se non ritengano di dover far fronte personalmente al pagamento eventualmente stabilito dal giudice, senza porre a carico dello Stato, e quindi dei cittadini, il costo delle scelte, che Masi definisce “stupefacenti”, da essi stessi compiute.
“Risponderemo all’interrogazione nei termini previsti dal regolamento consiliare – risponde il Segretario alle Finanze Pier Marino Mularoni – Ma per quanto ci riguarda è tutto a posto. La delibera per la nomina dell’attuale direttore dell’Ufficio Tributario è stata legittimata dal giudice, e lo stesso bando di selezione riservava comunque al Congresso di Stato la facoltà di decidere. Se altri però – aggiunge – ritengono di essere stati in qualche modo danneggiati da questa vicenda è giusto che facciano valere le proprie ragioni. Sarà l’Avvocatura dello Stato – conclude - a far valere le nostre”.
“Risponderemo all’interrogazione nei termini previsti dal regolamento consiliare – risponde il Segretario alle Finanze Pier Marino Mularoni – Ma per quanto ci riguarda è tutto a posto. La delibera per la nomina dell’attuale direttore dell’Ufficio Tributario è stata legittimata dal giudice, e lo stesso bando di selezione riservava comunque al Congresso di Stato la facoltà di decidere. Se altri però – aggiunge – ritengono di essere stati in qualche modo danneggiati da questa vicenda è giusto che facciano valere le proprie ragioni. Sarà l’Avvocatura dello Stato – conclude - a far valere le nostre”.
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