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Egitto, al Cairo si cerca di tornare alla normalità.Obama: “Fratelli musulmani non ci preoccupano”

7 feb 2011
E’ un giorno particolare - oggi - al Cairo. Il giorno della prima riunione plenaria del Governo Mubarak, da quando è esplosa la rivolta popolare; il giorno del ritorno, almeno parziale, alla normalità. Alcune banche hanno riaperto i battenti, così come molti negozi. Ristabilita la circolazione un po’ ovunque, sulle strade della Capitale. Ma gli oppositori del Presidente non abbandonano il presidio di Piazza Tahrir, e si profila un braccio di ferro politico, tra Esecutivo e opposizione, sulle concessioni necessarie a interrompere le manifestazioni. Le aperture di Suleiman sono state giudicate insufficienti. Una fase delicata, nella quale gli Stati Uniti vogliono giocare un ruolo di primo piano. Barack Obama non solo ha chiesto “una transizione rapida ed ordinata, che porti ad un governo che rimarrà partner degli Stati Uniti”, ma ha anche espresso giudizi sulle forze politiche in campo, in particolare sullo schieramento più ostile a Washington. “I Fratelli musulmani – ha detto Obama - non sono l'unica forza alternativa nel Paese”.

Gianmarco Morosini

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