Incalzato dalle proteste e dalle pressioni diplomatiche di Washington e dell’Europa il presidente Mubarak ha lasciato la guida del partito al governo con lui da 30 anni. Un passo indietro che però non ha sedato le manifestazioni di piazza che proseguono ininterrottamente da 12 giorni con un unico obiettivo: che Mubarak lasci la presidenza del Paese. In questa fase estremamente complicata sta giocando un ruolo importante il vice presidente Omar Suleiman che viene indicato dagli osservatori come l’uomo della transizione. Il premio Nobel per la Pace e oppositore del regime di Mubarak, Mohammed el Baradei, continua intanto a mobilitare la protesta e si dichiara pronto a negoziare con i militari per una nuova leadership nel Paese. El Baradei ha sottolineato che il governo di Israele deve accettare la fine del regime di Mubarak. L’Europa teme ripercussioni geo-politiche in tutto il medio oriente. Alla luce degli eventi “molto drammatici” in Egitto, il processo di pace in Medio Oriente “deve essere rinvigorito”, ha dichiarato Catherine Ashton annunciando per i primi di marzo una riunione a Bruxelles con negoziatori palestinesi e israeliani.
Luca Salvatori
Luca Salvatori
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