Nessuna anomalia sul Titano; il livello di pressione delle condutture è ai soliti livelli, le forniture di gas sono regolari. Il braccio di ferro tra Russia e Ucraina prima, e l’eccezionale ondata di gelo che si è abbattuta sull’est Europa poi, avevano fatto temere una crisi energetica generalizzata nel continente. In Italia le importazioni di gas russo hanno registrato oggi una contrazione del 5% circa, con un impatto sui consumi dell’1%. Un calo comunque non allarmante. Ancora migliore la situazione in Repubblica dove non sono state registrate riduzioni di sorta: lo assicurano i vertici dell’azienda di Stato per i servizi, che - anche per il futuro - ritengono alquanto improbabile il verificarsi situazioni di emergenza. Il motivo di ciò è presto detto: l’80% delle forniture di gas a San Marino – 40 milioni di metri cubi circa - sono garantite da Libia, Algeria e dalle estrazioni del sottosuolo nella provincia di Ravenna. Il gasdotto che collega il Titano, ai due Paesi del nordafrica, passa dalla Sicilia, per poi attraversare tutto l’Appennino. La conduttura è completamente indipendente dai gasdotti russi che, al contrario, passano dal Tarvisio. Durante alcuni recenti colloqui, infine, i responsabili per il gas dell’ENI - l’ente italiano per gli idrocarburi – hanno assicurato i tecnici sammarinesi dell’AASS che le forniture proseguiranno regolarmente senza intoppi.
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