E’ sempre stato un personaggio sopra le righe e anche questa volta ha colto tutti di sorpresa. Perché forse era proprio la vitalità, il dinamismo la caratteristica più evidente di Gianfranco Micucci. Un vulcano di idee, sindaco per 14 anni di Cattolica, aveva fatto parlare di sé tutta Italia per iniziative a volte clamorose, a volte bizzarre; certamente mai scontate. Da due anni era sindaco di Gradara; il piccolo borgo marchigiano era la sua nuova sfida, il nuovo laboratorio di Gianfranco Micucci. Eppure – questa volta - ha deciso di mollare. Nel garage dove si è tolto la vita – accanto al corpo esanime, e alla beretta calibro 9 da cui è partito il colpo alla tempia – un biglietto. Il timore dell’aggravarsi di una malattia sarebbe all’origine della morte. Il medico personale del sindaco – sentito dagli inquirenti - avrebbe tuttavia escluso patologie mortali. E allora? C’è chi parla di depressione; ma in queste situazioni si dice tutto e il contrario di tutto, e – francamente – Gianfranco Micucci non dava l’impressione di una persona triste, cupa. Anche ieri era al lavoro, fino alle due del pomeriggio e tutto sembrava normale. Gli inquirenti – comunque - non stanno lasciando nulla al caso; tutto lascia pensare ad un suicidio, ma per non avere dubbi oggi sarà effettuata un’autopsia. Intanto, decine e decine di messaggi di cordoglio stanno giungendo alla moglie ed ai 3 figli di Micucci. “Con la sua scomparsa – ha detto il presidente della provincia di Rimini, Ferdindando Fabbri - se ne va un grande sindaco che ha contribuito a fare più bella la nostra costa”.
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