La vicenda Hera finisce a Roma. E’ stata accolta la richiesta della senatrice di Forza Italia Laura Bianconi di attivare una commissione d’inchiesta permanente. Sarà la tredicesima del Senato, a breve comincerà i lavori sotto la presidenza di Emiddio Novi. La commissione denominata “Territorio, ambiente e beni ambientali” avrà il compito di acquisire informazioni sullo smaltimento delle 4 tonnellate di rifiuti tossici che si ipotizza essere finiti nei terreni di varie zone della Romagna e in particolare della provincia di Forlì-Cesena. Saranno esaminati i terreni di 18 aziende per 187 ettari complessivi. L’inchiesta prosegue perché se il Tribunale del Riesame di Bologna ha annullato gran parte delle ordinanze di carcerazione preventiva emesse a carico degli indagati, va ricordato che lo stesso tribunale non può pronunciarsi sull’inchiesta vera e propria che spetta invece alla Procura di Forlì. E dopo gli interrogatori, infatti, il Gip Paolo Leoni avrebbe iscritto altre 10 persone del registro degli indagati. E non solo. Una volta conosciute le motivazioni che hanno portato il Tribunale del Riesame ad adottare una linea più morbida, il titolare dell’indagine potrebbe decidere di ricorrere in Cassazione impugnando il provvedimento. Hera è anche, da oggi, uno scontro tra Procure. Lo scandalo sulle presunte tangenti e irregolarità nello smaltimento di rifiuti tossici e fanghi pericolosi quindi non si attenua, ma raddoppia. Tribunali e Senato, ormai è un caso politico-giudiziario.
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