Sono passati 118 anni da un avvenimento storico per la Repubblica: il 25 marzo 1906 segnò la fine dell'oligarchia e l'inizio della democrazia moderna. È l'anniversario dell'Arengo, quando i capifamiglia si organizzarono per riprendere il potere della Repubblica; questo portò all'introduzione delle elezioni politiche e la nomina dei membri del Parlamento.
Una giornata solenne in cui si celebra anche la Festa delle Milizie: Corpi militari custodi della democrazia. Celebrazioni partite in Piazza della Libertà con lo schieramento dei militari e l'alzabandiera. Poi il ricordo dei caduti di tutte le guerre all'Ara dei Volontari, con la deposizione di una corona d'alloro da parte del comandante superiore delle Milizie, il generale Corrado Carattoni.
Momento di celebrazione religiosa con la santa messa in suffragio dei commilitoni defunti, per poi tornare davanti a Palazzo Pubblico. Alla presenza dei Capitani Reggenti, Filippo Tamagnini e Gaetano Troina, gli interventi del Comandante superiore e del segretario di Stato agli Esteri Luca Beccari, deputato alle Milizie. Un momento emozionante, con il giuramento delle nuove reclute, una quarantina, e la consegna delle medaglie di fedeltà e anzianità militare.
"I Corpi storici, nei secoli, hanno preservato la nostra indipendenza - afferma il generale Carattoni - e oggi garantiscono la nostra statualità e la nostra sovranità". Nel tempo abbiamo assistito a una "grande evoluzione - prosegue - anche per i volontari. Ma questo non basta: bisogna continuare nell'evoluzione della struttura e c'è bisogno di una modernizzazione delle norme".
Dal segretario Beccari un riferimento al valore della democrazia, fondamentale per San Marino, con un richiamo alla difficile situazione internazionale, ricordando il ruolo del Titano sul piano multilaterale. Proprio il multilateralismo, ha sottolineato Beccari, è “l'unico strumento” per superare crisi di questo tipo.
Nel servizio l'intervista al generale Corrado Carattoni, comandante superiore delle Milizie