Nel 2015 circa 4,8 milioni di persone sono immigrate in modo permanente verso i Paesi dell'Ocse. Un fenomeno che l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo studia da 40 anni.
Non si può parlare di emergenza immigrazione, ammonisce il rappresentante dell'Ocse, piuttosto di fenomeno, acuito dalle crisi politiche che non hanno saputo gestirne i flussi e il sistema di integrazione.
Studio, lavoro, ricongiungimento familiare, sono canali alternativi al momento sottoutilizzati secondo l'Ocse, ad esempio per Paesi come la Siria. In questo modo si ridurrebbe anche la pressione migratoria sulle coste.
Nel 2014 decisamente aumentata la migrazione da Romania, Bulgaria, Italia e Francia. Un nuovo immigrato su tre verso i Paesi Ocse insomma, proviene da un altro Paese Ocse. Uno su dieci è cinese, uno su venti indiano. Ma gli immigrati possono servire al nostro Paese? Dal punto di vista demografico, probabilmente saranno indispensabili.
Francesca Biliotti
Nel video le interviste a Jonathan Chaloff Ocse Parigi; Ugo Melchionda presidente centro studi e ricerche Idos
Non si può parlare di emergenza immigrazione, ammonisce il rappresentante dell'Ocse, piuttosto di fenomeno, acuito dalle crisi politiche che non hanno saputo gestirne i flussi e il sistema di integrazione.
Studio, lavoro, ricongiungimento familiare, sono canali alternativi al momento sottoutilizzati secondo l'Ocse, ad esempio per Paesi come la Siria. In questo modo si ridurrebbe anche la pressione migratoria sulle coste.
Nel 2014 decisamente aumentata la migrazione da Romania, Bulgaria, Italia e Francia. Un nuovo immigrato su tre verso i Paesi Ocse insomma, proviene da un altro Paese Ocse. Uno su dieci è cinese, uno su venti indiano. Ma gli immigrati possono servire al nostro Paese? Dal punto di vista demografico, probabilmente saranno indispensabili.
Francesca Biliotti
Nel video le interviste a Jonathan Chaloff Ocse Parigi; Ugo Melchionda presidente centro studi e ricerche Idos
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