Nebbia, pioggia, freddo pungente. Basta affacciarsi alla finestra per rendersi conto che l’inverno, quello vero, è ormai arrivato e con le basse temperature – si sa- le malattie da raffreddamento sono in agguato. In questi giorni sono diverse le persone costrette a casa, sotto le coperte con brividi di freddo e qualche linea di febbre. Sintomi che fanno pensare all’influenza anche se in realtà si tratta di virus simili, provocati dai continui sbalzi di temperatura. Il picco dell’epidemia è invece previsto per dicembre, a ridosso delle feste di Natale. Dal 15 ottobre è iniziata la corsa alla vaccinazione che rimane uno degli interventi più efficaci per la prevenzione di malattie infettive a forte impatto sociale. Sino ad oggi sono 911 gli adulti che vi si sono sottoposti e 23 i bambini . Una risposta dunque positiva da parte della cittadinanza. Le raccomandazioni per il vaccino sono sempre le stesse e riguardano anziani, over 65, coloro che vengono a contatto con i malati degli ospedali e tutte le persone più fragili, compresi i bambini che soffrono di malattie dell'apparato respiratorio. Il consiglio dei medici è di ricorrere alla vaccinazione entro i primi quindici giorni di novembre poiché durante l’epidemia perde la sua efficacia. E in caso d’influenza la terapia comunque resta sempre la stessa: restare a letto, assumere antipiretici per la febbre, sciroppi per la tosse e soprattutto avere pazienza: febbre e astenia scompaiono infatti nel giro di 5-7 giorni.
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