Negli anni ’60 poteva forse essere definita “super”, ma oggi, con l’aumento del numero dei veicoli e delle abitazioni nella sua prossimità, non può più essere considerata strada a scorrimento veloce, bensì strada ad alto rischio di incidente. Questa la definizione che alcuni cittadini sammarinesi danno della superstrada, l’arteria di maggior percorrenza della Repubblica, spesso teatro di gravi, se non gravissimi, incidenti. Nell’Istanza d’Arengo presentata ieri ai Capitani Reggenti, chiedono che il Consiglio Grande e Generale prenda in esame il gravissimo problema della velocità, sottolineando che nei territori italiani da tempo è stata messa in cantiere una politica di prevenzione, realizzando diverse opere come rallentatori di velocità stabili, rotonde, semafori. “Nella nostra terra della libertà pare invece che non si prenda abbastanza sul serio il problema, e solo poche rotonde sono state realizzate negli anni”, sostengono i firmatari, che dunque chiedono la chiusura di tutti gli attraversamenti a raso lungo la superstrada, l’installazione in tutte le strade del territorio di semafori segnalatori di velocità superiore al limite consentito, l’incremento di costruzione di rotonde, l’installazione di barre di rallentamento sull’asfalto.
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