Ieri, in Consiglio, l'approvazione all'unanimità del progetto di legge sullo smart working, o meglio “lavoro agile”, come puntualizzato dal Segretario di Stato Teodoro Lonfernini. Diversi gli obiettivi: una migliore gestione della quotidianità da parte dei dipendenti, incremento della competitività d'impresa, e ovviamente maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro in tempo di pandemia.
Elementi caratteristici di questa modalità sono l'attivazione sulla base di un accordo fra datore e lavoratore, l'assenza di vincoli riguardo al luogo di esecuzione della prestazione, la flessibilità oraria, il diritto/dovere alla disconnessione delle strumentazioni informatiche e tecnologiche. Previsti anche sgravi contributivi per gli imprenditori, qualora impieghino in lavoro agile dipendenti con figli minori di 12 anni o disabili. Demandata, infine, alle organizzazioni datoriali e sindacali la definizione – entro fine anno - di un accordo che definisca nei dettagli procedure e regolamentazioni. Al Segretario Lonfernini abbiamo chiesto i motivi, per i quali era necessario il varo urgente di questa normativa.
“Lavoro agile”: strumento fondamentale in tempi di pandemia
4 nov 2020
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