Per “gravi violazioni deontologiche, che sfociano in fatti di rilevanza penale”, l’Ordine degli Avvocati di San Marino ha deciso all’unanimità di avviare un procedimento disciplinare nei confronti di Livio Bacciocchi, attualmente detenuto a San Vittore con l’accusa di concorso in bancarotta fraudolenta. Al tribunale di San Marino però è stata aperta un’altra inchiesta, per appropriazione indebita, a seguito della relazione con cui Banca centrale aveva disposto la liquidazione coatta di Fincapital. Banca centrale ha ricostruito il dissesto e provato che Bacciocchi era il socio di controllo della finanziaria, nonostante non fosse mai comparso ufficialmente. In una lettera datata 27 settembre, Fincapital comunicava alla Vigilanza una rilevante previsione di perdita, di 15 milioni e mezzo. Il patrimonio si riduceva così a 2,8 milioni. Tra le “estese disfunzioni organizzative”, Banca Centrale fa riferimento tra gli altri, al pagamento dei lavori di costruzione dell’immobile di proprietà della Fincapital, per 6 milioni circa, in favore della Imm-Capital, riconducibile allo stesso Bacciocchi, avvenuto senza alcuna documentazione significativa. Era stato il presidente di Fincapital, Marino Angelini, a scrivere una lettera al commissario il 15 novembre, per riconoscere formalmente come la finanziaria fosse gestita da Bacciocchi e non dal CdA. Si legge: “Il socio di controllo ha influenzato la direzione di Fincapital evitando volutamente di dare corrette informazioni agli organi sociali”. E non è tutto: Banca centrale ha sottolineato i comportamenti “posti in essere dal socio di controllo, che risulta aver compiuto atti diretti a sottrarre parte del proprio patrimonio e di quello della Fincapital ai creditori, prima dell’apertura della procedura di sospensione degli organi amministrativi”.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
Riproduzione riservata ©