Nella chiesa parrocchiale di Musta, non lontano dal paese d'origine Bidnija, celebrato l'ultimo saluto a Daphne Caruana Galizia, uccisa da un'autobomba il 16 ottobre scorso.
Una cerimonia intima, tenuta volutamente fuori dall'occhio delle telecamere.
Assenti perché "sgraditi alla famiglia", presidente e premier maltesi.
Quest'ultimo, Joseph Muscat, era finito proprio al centro delle inchieste della giornalista assieme alla moglie e a diversi esponenti del governo. Unico invitato alle esequie, il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani.
Europa che non accetterà verità di comodo e non si accontenterà della cattura degli esecutori materiali dell'assassinio. “Lo sguardo dell’Unione è fisso sulle autorità di Malta – ha detto il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans - vogliamo che tutti i responsabili diretti o indiretti vengano portati di fronte alla giustizia”. “Serve un'indagine internazionale” - gli fa eco proprio oggi lo stesso Tajani.
"Nel groviglio di interessi criminali, riciclaggio e traffici illeciti di cui Malta - come riportano numerosi organi di stampa - è diventata crocevia negli ultimi anni (dal gasolio, ai migranti, fino a droga e sigarette), le probabilità che vi siano mandanti occulti o connivenze di colletti bianchi è infatti piuttosto alta".
“Nell’isola - aveva detto apertamente di recente la presidente della commissione antimafia Rosy Bindi - ci sono professionisti della legge e della finanza che non esitano a offrire i propri servizi ai mafiosi”. Interessi milionari che Daphne non aveva timore di denunciare. La polizia dell'isola è tuttora impegnata nelle indagini, alle quali collaborano anche Fbi ed Europol, ma al momento non sono stati eseguiti arresti.
Una cerimonia intima, tenuta volutamente fuori dall'occhio delle telecamere.
Assenti perché "sgraditi alla famiglia", presidente e premier maltesi.
Quest'ultimo, Joseph Muscat, era finito proprio al centro delle inchieste della giornalista assieme alla moglie e a diversi esponenti del governo. Unico invitato alle esequie, il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani.
Europa che non accetterà verità di comodo e non si accontenterà della cattura degli esecutori materiali dell'assassinio. “Lo sguardo dell’Unione è fisso sulle autorità di Malta – ha detto il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans - vogliamo che tutti i responsabili diretti o indiretti vengano portati di fronte alla giustizia”. “Serve un'indagine internazionale” - gli fa eco proprio oggi lo stesso Tajani.
"Nel groviglio di interessi criminali, riciclaggio e traffici illeciti di cui Malta - come riportano numerosi organi di stampa - è diventata crocevia negli ultimi anni (dal gasolio, ai migranti, fino a droga e sigarette), le probabilità che vi siano mandanti occulti o connivenze di colletti bianchi è infatti piuttosto alta".
“Nell’isola - aveva detto apertamente di recente la presidente della commissione antimafia Rosy Bindi - ci sono professionisti della legge e della finanza che non esitano a offrire i propri servizi ai mafiosi”. Interessi milionari che Daphne non aveva timore di denunciare. La polizia dell'isola è tuttora impegnata nelle indagini, alle quali collaborano anche Fbi ed Europol, ma al momento non sono stati eseguiti arresti.
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