Oltre il 20% dei sammarinesi fa uso di terapie non convenzionali, percentuale che sale a 50 per i tanti immigrati provenienti da Francia e Stati Uniti dove queste pratiche solo largamente utilizzate. Negli ultimi anni, inoltre, a San Marino si sono sviluppati molti centri medici e poliambulatori di medicina complementare che hanno permesso a tanti sammarinesi di poter far ricorso a terapie e medicine non convenzionali. Da questa analisi nasce la proposta di legge presentata da un medico, Claudio Muccioli, del gruppo consigliare democristiano, per sancire il diritto di poter scegliere, per la cura della propria salute, le tecniche e le pratiche che vanno sotto il nome di medicine non convenzionali, regolamentandole in modo da inserirle, a pieno titolo, tra i servizi erogati dal nostro sistema sanitario. A San Marino un primo riconoscimento è già avvenuto ai fini fiscali, con la finanziaria del 2005 che ha inserito tra le passività deducibili le cure mediche sostenute in territorio.
Le medicine e le pratiche mediche non convenzionali individuate dalla proposta di legge sono l’omeopatia, l’omotossicologia, la medicina antropofisica, l’agopuntura e la farmacologia tradizionale cinese, la medicina manuale. Spetterà all’Authority sanitaria definire la qualifica degli esperti che possono esercitare queste professioni. All’Iss viene chiesto di integrare queste pratiche all’interno della propria attività – anche stipulando convenzioni con studi medici, poliambulatori e singoli professionisti - di vigilare sulla loro corretta divulgazione e di fornire i medicinali prescritti direttamente nelle proprie farmacie.
Le medicine e le pratiche mediche non convenzionali individuate dalla proposta di legge sono l’omeopatia, l’omotossicologia, la medicina antropofisica, l’agopuntura e la farmacologia tradizionale cinese, la medicina manuale. Spetterà all’Authority sanitaria definire la qualifica degli esperti che possono esercitare queste professioni. All’Iss viene chiesto di integrare queste pratiche all’interno della propria attività – anche stipulando convenzioni con studi medici, poliambulatori e singoli professionisti - di vigilare sulla loro corretta divulgazione e di fornire i medicinali prescritti direttamente nelle proprie farmacie.
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