Almeno 600 combattenti libici "hanno varcato il confine e sono entrati nel Paese", dove si sono uniti all'esercito libero formato dai disertori siriani. Il bilancio della repressione oggi è di almeno sei civili uccisi. Mentre Mosca, intanto, è contraria all'embargo sulle armi al Paese: lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, secondo il quale occorre tener presente la lezione libica, quando nonostante l'embargo Onu sulla vendita a Tripoli - ha detto - una serie di Paesi stranieri continuava a farlo solo ad una delle parti in conflitto. Intanto la Turchia - che non vuole considerare l'opzione militare ma è pronta a ogni scenario - afferma che la comunità internazionale potrebbe decidere che in Siria c'é bisogno di una zona cuscinetto, se centinaia di migliaia di persone dovessero provare a fuggire dalle violenze. Il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, ha annunciato che Ankara ha lavorato alle sanzioni da applicare a Damasco, e che le misure verranno annunciate dopo un suo incontro con il presidente Gul e con il premier Erdogan.
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